L’assessorato alle Culture del Comune di Bari si è trasferito al civico 41 di via Venezia, a Barivecchia. Una buona notizia. Dopo 29 anni le casse comunali risparmieranno ogni mese 3.500 euro d’affitto. “Il personale, seppure non senza mal di pancia, ha capito che era arrivato il momento di abbandonare la sede di via Argiro – commenta l’assessore alle Culture, Silvio Maselli – È un nuovo inizio. Uno stimolo in più”. Lo spostamento dell’assessorato alle Culture è stato possibile grazie al precedente trasferimento del collega Angelo Tomasicchio e degli uffici del suo assessorato in largo Fraccacreta. Finora non siamo mai stati dolci di sale con Maselli, sottolineando quelli che ritenevamo e ancora riteniamo grossi errori. Nonostante tutto, però, ciò che ci muove è l’analisi e non il pregiudizio.

Il trasloco, con annesso risparmio, ci sembrava meritevole di una pubblica sottolineatura. Abbiamo incontrato l’assessore nella sua nuova stanza, abbellita così come tutta le sede dell’assessorato con alcune delle 400 opere d’arte di proprietà del Comune, finora lasciate a prendere polvere in un deposito. Opere che a breve saranno esposte al pubblico grazie alla collaborazione con i gestori del Museo Civico. L’incontro è stata l’occasione per parlare di come e quando cambieranno quantità dei fondi rivolti alla Cultura, ma soprattutto le regole per l’accesso.

Il risparmio generato con il trasloco sulla Muraglia, darà ossigeno alle casse comunali, ma  non potrà essere impiegato direttamente per implementare le attività culturali. Per rimpinguare i fondi destinati ai progetti sono altri, le idee sono altre. Intanto l’approvazione del bilancio triennale potrà consentire una maggiore programmazione dei contributi da assegnare alle imprese e alle associazioni.

In questi giorni, infatti, è stato pubblicato il nuovo regolamento per l’accesso ai contributi fermo al 1999. Non mancano gli scontenti e si apre un altro fronte di protesta. “Cambia l’impostazione – sottolinea Maselli – Non potevamo accontentare tutti, ce ne rendiamo conto. Un conto sono le associazioni che tengono viva la città e i quartieri, un conto sono le industrie culturali creative. Noi abbiamo cercato di tutelare chi fa attività di mero volontariato, con delle cifre diverse e dei canali diversi di attivazione del contributo”.

“Per le industrie invece – conclude l’assessore – c’è un contributo più alto ma con criteri più stringenti per ottenerlo e con garanzie più importanti da dare al Comune. Cambia anche il meccanismo di trasparenza, è molto più efficiente, e cambiano anche i tempi di attivazione”. Il bilancio è stato infatti triennalizzato, e la prossima approvazione permetterà di sapere la copertura (economica) per i prossimi due anni.

Altro capitolo è quello della tassa di soggiorno. “Dall’anno prossimo – spiega Maselli – con le imposte di soggiorno, potremo avere più certezza e stabilità. Il prezzo massimo che si può stabilire per le imposte è di cinque euro ma noi non supereremo mai i 3 euro e cinquanta centesimi, solo nei casi di alberghi a quattro e cinque stelle. Per un gettito di un milione di euro circa all’anno. Con le altre stutture stiamo definendo”.