Questa mattina il consigliere regionale M5S Mario Conca si è recato in visita al distretto socio sanitario di Toritto, in compagnia di alcune associazioni che si occupano di riabilitazione, ad alcuni ammalati di poliomelite protesizzati e di altri cittadini con patologie diverse. La scissione della neuropsichiatria dalla riabilitazione ha, infatti, creato enormi disagi alle famiglie dei bambini e agli “assistiti” adulti, costringendoli a recarsi a Bari e a Cassano a pagamento.

“Ci siamo recati a Toritto perché volevamo vedere con i nostri occhi la piscina riabilitativa costruita negli anni scorsi e mai aperta. – dice Conca – Siamo riusciti ad accedervi da una porta di servizio e ci siamo trovati davanti ad uno spettacolo raccapricciante. Uno spettacolo che è costato milioni di euro alla collettività generando quello che a mio parere è senza dubbio definibile come “danno erariale”. La vicenda è ancora più grave – prosegue il consigliere gravinese – se si pensa che anche la piscina di Alberobello è chiusa, stessa sorte è toccata a quella dell’ex-Cto di Bari, mentre le piscine del Policlinico e di Poggiorsini non hanno mai visto l’acqua. Il sistema sanitario regionale, quello che dovrebbe essere uguale in tutte le ASL, è a macchia di leopardo visto che a Taranto ad esempio le piscine funzionano e le prestazioni riabilitative vengono garantite nei livelli essenziali di assistenza. Presidente Emiliano, è questo il riordino sanitario che vorrebbe spacciarci per assistenza?”.

Il consigliere pentastellato aveva depositato un’interrogazione per avere maggiori dettagli riguardo alla situazione, “ma abbiamo ricevuto una non risposta a dir poco sconcertante. Ci è stato detto che i servizi riabilitativi sono extra Lea, che all’interno del sistema sanitario regionale non esistono figure professionali adatte alla gestione delle piscine, ed essendo la Regione Puglia in piano di rientro, le esternalizzazioni costerebbero troppo, allora la domanda sorge spontanea: perché avete costruito piscine che sapevate di non poter aprire? Perché se i soldi sono pochi autorizziamo la mobilità passiva riabilitativa verso le altre regioni o addirittura all’estero come a Cuba? Chi ci ripagherà di tutti questi milioni di euro sperperati?”.

Gli articoli 1 e 2 della legge 833 del 1978, inglobati dalla 502/92, prevedevano nel setting riabilitativo anche quello dell’uso delle piscine, notoriamente una cura che richiede meno tempo per il recupero delle funzionalità e aiuta a mantenere la tonicità dei muscoli ai poliomielitici, “qualcuno può dirci se l’articolato della 833 è ancora in vigore? –  ironizza Conca – Noi non ci fermeremo e andremo avanti per richiamare alla responsabilità oggettiva tutte le persone preposte alla gestione del nostro patrimonio pubblico, chiederò alla direzione generale e all’assessore Emiliano di farsene carico immediatamente dando risposte concrete, fatti. Se non si provvederà con la solerzia del caso – conclude – manderemo tutte le carte alla Corte dei Conti perché accerti responsabilità e chieda a chi ha sbagliato di ripagarci del danno subito”.