«Ho scelto la Puglia perché qui vengono eseguiti interventi al cuore all’avanguardia». Aurora Annarumi, 69 anni di Roma, è stata operata in Puglia, con il sistema Jena Valve eseguito ad Anthea Hospital sotto lo guida del dottor Giuseppe Speziale e della sua equipe.

«Ho deciso di farmi operare in Puglia perché ho scoperto che qui la cardiochirurgia è molto avanti, vengono eseguiti interventi all’avanguardia – continua la donna – che riducono i dolori post operatori e permettono una ripresa più rapida. Non volevo e non potevo sottoporre il mio corpo ad altri stress, come in passato».

La tecnica, innovativa per operare il cuore e che non ha precedenti nel centrosud, consiste nella sostituzione di una valvola cardiaca con un’incisione di appena cinque centimetri in meno di un’ora, senza traumi post operatori e senza impatti estetici. Ad eseguire l’operazione, l’equipe di cardiochirurgia di Anthea Hospital di Bari coordinata dal dottor Giuseppe Speziale.

A causa dell’alto rischio che presentava, per aver subito già altri due interventi, la donna non poteva essere sottoposta alla chirurgia tradizionale che prevede l’apertura dello sterno con il cuore fermo. Si è informata e a Roma ha incontrato per una visita il dottor Giuseppe Speziale che le ha offerto un’alternativa nuova al problema. Così ha deciso di venire in Puglia.

Dopo due ore dall’operazione la paziente ha ripreso a respirare senza aiuti esterni: «Quando mi sono svegliata stentavo a credere che fosse tutto finito. Non ho sentito dolori».

La donna aveva già affrontato in passato, nel 2012, due interventi al cuore per impiantare due bypass. A partire dall’estate del 2015 la donna ha cominciato a stare di nuovo male, con sbalzi di pressione, affaticamento e difficoltà di respirazione: in seguito ad un elettrocardiogramma eseguito all’ospedale San Carlo di Nancy a Roma ha scoperto un’insufficienza valvolare aortica molto grave. Bisognava intervenire subito per sostituire la valvola mal funzionante.

L’intervento con metodo mininvasivo eseguito è una delle più recenti conquiste della cardiochirurgia. Consiste nell’impianto di una valvola biologica (Jena dal nome della città tedesca dove è stata brevettata) mediante un dispositivo lungo tra i 20 e i 25 millimetri che, da una piccola incisione mammaria di appena 5 centimetri, raggiunge l’apice del ventricolo sinistro per poi agganciare la valvola nuova a quella aortica nativa che non funziona più correttamente. I vantaggi per i pazienti sono molteplici: riduzione del dolore post operatorio, meno danni estetici, meno sanguinamenti e tempi di ripresa e di degenza molto brevi.

«Questo intervento dimostra che è possibile bloccare i viaggi dal Sud verso il Nord, e addirittura invertire la rotta, investendo in tecniche cardiochirurgiche sempre all’avanguardia – dichiara Giuseppe Speziale – Solo con la qualità dell’offerta la Puglia può diventare un modello sanitario attrattivo e competitivo».