Detto, fatto. Animania, l’azienda napoletana alla quale la Fondazione Petruzzelli aveva aggiudicato definitivamente il servizio maschere, il 9 febbraio ha presentato formalmente ricorso al Consiglio di Stato. Animania si è opposta alla sentenza del Tribunale Amministrativo della Puglia che l’aveva esclusa dall’appalto a favore della Sama Agency di Mario Lavopa, indagato a piede libero e già ascoltato in lacrime dalla Digos nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte mazzette intascate dal ragionier Vito Longo da quattro fornitori del teatro, tutti e cinque ancora agli arresti domiciliari.

Animania già il 2 febbraio aveva scritto al sovrintendente Biscardi per diffidarlo, in autotutela, considerato lo scandalo delle mazzette, dal far proseguire la gestione delle maschere alla Sama Agency e ripristinare la prima graduatoria, quella in cui l’azienda di Lavopa si era classificata al secondo posto.

Biscardi la lettera di Animania non l’ha ancora vista, ma il 14 febbraio, probabilmente per fare il regalo di San Valentino al Petruzzelli, ha deciso di non sottoscrivere il contratto con Sama Agency. Lavopa e la sua azienda sono stati sbattuti fuori. Per il momento le maschere, pagate attraverso i vaucher, vengono chiamate da un elenco di 43 nomi formulato dallo stesso sovrintendente. Secondo alcune indiscrezioni l’elenco non includerebbe alcune maschere storiche legate ad alcuni dipendenti della Fondazione. Il fatto avrebbe sollevato diversi mal di pancia, soprattutto a quanti sono rimasti direttamente o indirettamente immischiati nella storiaccia che portato il Petruzzelli tristemente agli onori della cronaca giudiziaria nazionale.

“Alla luce di quanto emerge dall’inchiesta della Procura di Bari – spiega Biscardi – abbiamo deciso di fare a meno di sottoscrivere il contratto con Sama Agency. Andremo avanti a chiamata ancora per un paio di settimane, in attesa di decidere il da farsi. Non abbiamo ancora stabilito se riformulare la gara o procedere in un’altra direzione”, sempre che il Consiglio di Stato alla fine non sparigli le carte.