C’è fermento nel mondo culturale barese. Le associazioni sono in fibrillazione per la scelta trasperente del Comune di Bari di razionalizzare la spesa pubblica e per questo rivolgersi al mercato elettronico della pubblica amministrazione (Mepa) per l’acquisto di beni, servizi e lavori di importi non superiori a 2017mila euro. “Tutti gli operatori economici interessati ad avere rapporti contrattuali con la ripartizione comunale Culture sono pertanto invitati ad iscriversi al MEPA – si leggeva nella nota del Comune – e ad abilitarsi per le categorie di interesse”.

I problemi sono due. Il primo è quello di sempre: la tempistica. Per iscriversi al Mepa possono volerci dai 7 ai 40 giorni. Il rischio è quello di arrivare troppo a ridosso il corteo. L’altro, più rilevante per le associazioni culturali, è che loro al Mepa non possono iscriversi. Non sono aziende e quindi sarebbe loro impedito di partecipare al bando per la gestione e l’organizzazione del corteo in onore del santo patrono. Nella nota diffusa dal Comune, insieme alla dichiarazione di Maselli, questo “marginale” aspetto non sarebbe mai stato tenuto in debito conto.

“Con l’attivazione di questa procedura – aveva infatti commentato l’assessore – anche per quanto concerne le attività culturali e di spettacolo fornite dalle imprese in regime di appalto, il Comune si dota di uno strumento trasparente, efficiente e rapido che consentirà di individuare, a parità di condizioni, il miglior concorrente nelle procedure in corso. Il ricorso al Mercato elettronico delle Pubbliche amministrazioni ci consentirà inoltre di ottenere risparmi di tempo sul processo di acquisizione di beni e servizi sotto soglia, di garantire una maggiore tracciabilità dell’intero processo d’acquisto, di poter scegliere confrontando un ampio ventaglio di prodotti offerti dai diversi fornitori e, più in generale, di determinare lo snellimento e la semplificazione dell’intera procedura di evidenza pubblica”.

Le imprese più previdenti del settore culturale avevano provveduto a iscriversi al Mepa già diverso tempo prima dell’annuncio dell’assessore. Il futuro è quello. Dovrebbero farlo tutti, così come dovrebbe essere trovata una scoluzione per non scontentare le associazioni culturali, anche in cosiderazione del fatto che tante volte in passato a organizzare il corteo era stato proprio chi di cultura campa sotto la forma dell’associazionismo. Trasparenza, ma fino in fondo e per tutti. Bisogna scongiurare qualsiasi sospetto, al contrario di quanto non sia stato fatto in occasione degli ultimi bandi per l’organizzazione degli eventi natalizi.