Il problema è la testa, la convinzione di essere sempre furbi e fortunati. Cento volte va bene, una può andare male, e molti proprio non riescono a capire che a scherzare col fuoco prima o poi ci si brucia. Oggi parliamo di operai, equilibristi e incoscienti. Forse privati, o lavoratori per conto di una ditta. Poco importa, perché non cambia il rischio che hanno corso per montare una tenda avvolgibile al quinto piano di un palazzo in via Papa Pio XII, al quartiere Poggiofranco.

Li abbiamo immortalati durante le operazioni di installazione, uno con il piede sinistro appoggiato sulla scala e il destro sulla ringhiera e l’altro al contrario, tutti e due senza alcuna protezione, nessuna imbracatura né casco. Sotto i loro piedi, una ventina di metri prima del marciapiede, lì dove alcuni passanti non hanno potuto fare a meno di fermarsi per ammirare i due perfetti irresponsabili.

Tutto questo succede ad appena quattro giorni dal ferimento dall’operaio in un cantiere stradale in via Giulio Petroni. E come non ricordare i due lavavetri al Politecnico, su un’impalcatura precaria a un’altezza di oltre dieci metri, senza alcun tipo di protezione. Sono solo alcuni dei tanti esempi di assoluta irresponsabilità che abbiamo avuto il dispiacere di registrare. Il motivo è di facile intuizione. Un tentativo, attraverso l’unico mezzo disponibile, di far capire alla gente che non si può giocare sempre con la propria vita. Magari qualcuno la prossima volta, leggendo questo articolo, ci penserà due volte prima di giocare a mosca cieca in autostrada. Un giorno è diverso dall’altro e la logica del “tanto a me non succede” è frutto di grande ignoranza.