«Ad oggi la Corte dei Conti non si è ancora attivata per il recupero dei soldi, parliamo di 600mila euro di soldi pubblici, spesi per pagare lo stipendio di una persona che ha lavorato senza avere i titoli, come previsto dalla Legge Brunetta, quando il Policlinico aveva, e ha tutt’ora, strutturato in organico qualcuno con le competenze richieste. Il direttore generale Vitangelo Dattoli, che ha procurato questo danno, merita di stare ancora al suo posto?». A parlare così è Luigi Cipriani, segretario dell’organizzazione sindacale Gruppo Indipendente Libertà GIL- Sanità.

«Abbiamo segnalato l’anomalia più volte al Policlinico – prosegue il Segretario – ma c’è voluto un decreto del Presidente della Repubblica per mandarlo a casa, parliamo di un incarico triennale da dirigente della struttura informatica che è stato anche rinnovato. Che motivo c’era di pagare 9mila euro al mese a un dipendete di Innova Puglia, con un diploma di maturità e non la laurea come richiesto, quando il Policlinico ha già un dipendente con i requisiti necessari. Tra l’altro, a quanto pare da un paio di mesi questa persona è tornata non si sa bene con quale incarico».

«A questo punto, gli atti amministrativi firmati o controfirmati dal consulente senza titolo sono legittimi o meno? Chi risponderà di tutti i danni patrimoniali, maturati negli anni di presenza dello stesso consulente all’interno del Policlinico, legati a questa vicenda? Senza dimenticare gli effetti derivanti da responsabilità penali in ambito di abuso in atti di ufficio. Con quei 600mila euro – conclude Cipriani – si sarebbero potuti assumere molti seri e titolati professionisti».