Sono sconvolto. Interrogato con telecamera e microfono Matteo Salzo, il numero due del 118 barese, non ha minacciato di portarci in Tribunale e nemmeno ci ha sbattuto la porta in faccia. Sono ancora provato. Salzo, come in un paese democratico e civile, dove ognuno fa il suo lavoro, ha semplicemente risposto alle nostre domande. Allucinante. Chissà cosa ne penseranno i suoi capi del suo livello di democrazia. Certo, era imbarazzato, ma adesso, attraverso le sue dichiarazioni, sappiamo di chi sono parte delle responsabilità di ciò che denunciamo da tre anni a questa parte. Sappiamo anche che il nostro rigore, le nostre fonti, la nostra moralità e l’autenticità di ciò che abbiamo scritto, non sono mai state in discussione.

Dopo il caos sulla gestione dei turni ordinari del 118 messi in piedi facendo ricorso all’istituto eccezionale dello straordinaro – circostanza proibita dalla legge – questa mattina siamo andati all’ex pronto soccorso dell’ospedale di Rutigliano, ora Punto di primo intervento territoriale, per verificare una grave circostanza. Spesso e dappertutto, i medici del 118, dopo aver turnato 12 ore in ambulanza, attraverso disposizioni telefoniche – senza ordini scritti – vengono messi a fare altre 12 ore di servizio nei PPIT della provincia di Bari. Ventiquattro ore di fila. Non siamo al Catasto.

A confermarci la circostanza è stato lo stesso medico in servizio, particolarmente spiazzato e visibilmente stanco dopo le 12 ore di notte a bordo di un’ambulanza del 118. Anche non avesse parlato, la conferma sarebbe arrivata dal fatto che neppure la divisa di dosso si era ancora tolto. Questo articolo e il video allegato non sono contro i medici. Per carità. Come dice lo stesso dirigente del 118 barese, tutti medici preparati e pronti a buttare il cuore oltre l’ostacolo. Ma come viene gestita questa assurda turnazione, in netto contrasto con il rigore – non nostro, ma della logica – con le nuove leggi europee, i conti della Regione in rosso, ma soprattutto con una disposizione scritta dal coordinatore del 118 Antonio Diello, lo stesso che poi la disattende, secondo la quale un medico del 118 non può turnare negli ex pronto soccorso?

Il vero problema di questa gestione è l’incolumità dei pazienti, ai quali nessuno dice che potrebbe essere visitato da un meidico stanco e poco lucido, ma anche degli stessi camici bianchi. A Rutigliano hanno minacciato di chiamare i Carabinieri, ma purtroppo non l’hanno più fatto, invitandoci ad andare a chiedere spiegazioni nella sede del 118. A Triggiano, ci hanno detto che dobbiamo andare a chiedere al direttore generale della Asl, Vito Montanaro. Giriamo a lui le nostre domande, sperando di non doverci sentir dire che non è colpa sua. Qualcuno deve pure avercela la responsabilità di quanto sta succedendo sulla pelle degli utenti e del personale sanitario.

E vengono in mente gli sgangherati procedimenti disciplinari a carico di Francesco Papappicco e Francesca Mangiatordi. Quale provvedimento sarà adottato nei confronti dei responsabili di questo scempio? Sempre ci sia voglia di assicurare un servizio trasparente ed efficace e sempre si abbia davvero a cuore la salute dei baresi e di quanti dovrebbero prendersi cura di loro.