Una “limitazione dei diritti degli studenti”. Così l’associazione studentesca Studenti Indipendenti ha definito l’ultima decisione dell’Adisu, l’Agenzia regionale per il diritto allo studio universitario, riguardo ai criteri di ammissione al prestito dei libri di testo nelle biblioteche universitarie pugliesi. Fino allo scorso anno, infatti, l’unico requisito per poter accedere a questo servizio era la presentazione della ricevuta di pagamento del Mav di iscrizione all’anno accademico in corso.

Dal 4 gennaio, però, le cose sono cambiate. L’Adisu, infatti, ha aggiunto due ulteriori condizioni per gli studenti: il pagamento di un deposito cauzionale di 30 euro (restituito poi al termine dell’utilizzo del servizio) e la presentazione dell’Isee con un valore inferiore ai 25mila euro. Nel calcolo dell’Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente, si tiene conto del reddito, del patrimonio e delle caratteristiche dell’intero nucleo familiare. Facile dunque che i valori stabiliti dall’agenzia regionale vengano superati.

E proprio su questo si batte l’associazione. Studenti Indipendenti ritiene che le condizioni dell’Adisu sarebbero estremamente restrittive e tendenti ad escludere una elevata percentuale di studenti. Per questo, i rappresentanti degli studenti hanno deciso di avviare una petizione online, a cui hanno già aderito quasi mille studenti, da presentare al responsabile della Gestione del Servizio, Vincenzo Cortese, al Presidente del CdA, Alessandro Cataldo, e a tutti gli altri membri del CdA. Quello che Studenti Indipendenti chiede, in definitiva, è la modifica dei due nuovi requisiti necessari per poter accedere al servizio. Una battaglia in difesa dei diritti degli studenti che, negli ultimi anni, hanno solo potuto assistere all’incremento dei costi universitari senza riceverne alcun beneficio.