Non sono un sociologo e nemmeno un social media manager, un guru dell’informazione o un chief executive officer, ma riconosco di avere un discreto fiuto per le supercazzole e figure barbine da social network. L’ultimo a cadere in rete è stato il sindaco di Palo del Colle, Domenico Conte. Anche lui, come successo in passato a suoi colleghi più illustri – Vendola ed Emiliano su tutti -, ha cancellato un commento sgradito sulla sua pagina Facebook, sbiancando il presidente del locale comitato della Croce Rossa. Il terrore degli hater (quelli che commentano qualunque cosa con disprezzo, solo perché odiano tutto e tutti a prescindere) e dei cyberstalker (gli assillatori seriali di altrui pagine social) ha fatto scivolare l’amministratore.

Il presidente dell’associazione puntualizzava l’eccessiva enfasi con cui il Comune avesse pubblicizzato il calendario degli eventi di Natale, spacciandoli come propri eventi. In realtà si strattava per la maggior parte delle manifestazioni organizzate da alcune associazioni e sostenute a vario titolo dall’amministrazione. Lo sfacelo della comunicazione senza macchia. Siamo certi non sia stato il sindaco di Palo a cancellare materialmente il commento, così come in passato non si sono presi la briga di fare altrettanto Vendola oppure Emiliano.

Lo apprendiamo senza dubbio dal messaggio penetrante che qualcuno dello staff del primo cittadino ha mandato privatamente al presidente della Croce Rossa palese: “Salve sig. fumai, sono un collaboratore del Sindaco che gestisce i commenti della sua pagina, purtroppo noi abbiamo il compito di cancellare tutto quello che può creare discussioni accese sulla pagina del Sindaco. Può scrivere quello che vuole su altre pagine. Grazie.”  Che compito ingrato avete miei cari collaboratori. Sappiamo che tenete più al Sincaco che al signor fumai, ma forse dovreste essere più tolleranti con i tanti signor Fumai nella gestione della pagina del sindaco.

Una critica, per di più rispettosa e corstruttiva, in mezzo all’orgia di eresie e improperi che si leggono, non può che fare bene e aiutare tutti a crescere per evitare il declino virtuale dei tempi moderni. Cancellare un commento di quel tipo equivale ad aver sferrato un pugno in faccia se qualcuno, fermandoci per strada, ci fa notare un errore. D’altro canto oggi come ai tempi dei romani, diamo a Cesare quel che è di Cesare e alle associaizoni ciò che è loro.