“Io personamente sono andato in contrada Nepta a buttare il materiale dello sbancamento della strada Palo-Bitetto. Ci sono cinque sei metri di materiale sopra quella porcheria. Abbiamo buttato tutto là sopra, in contrada Nepta. Quando scaricavo usciva il fumo”. Le rivelazioni di un autotrasportatore che ha lavorato ai lavori di rifacimento della strada provinciale Bitetto-Palo, gettano nuove ombre sul presunto avvelenamento di contrada Nepta. Si tratta di una dichiarazione raccolta in maniera inaspettata, una confidenza sincera. Chi parla non sa di essere registrato e quindi si lascia andare. I lavori stradali a cui si fa riferimento sono datati: “Più di dieci anni fa”, viene raccontato.

A detta dell’autotrasportatore la ragione per cui nella contrada di proprietà della Confraternita del Santissimo Sacramento “ormai non si può più fare la bonifica” è proprio l’immane quantità di materiale di scarto buttato sul terreno dove ora sono piantati decine di percochi. Si tratta di una rivelazione troppo importante, che potrebbe stravolgere quanto detto e scritto finora sul presunto inquinamento della contrada. Persino chi ascolta le confidenze – conoscitore dei fatti legati alla gestione della contrada – salta dalla sedia quando l’autotrasportatore rivela ciò che ha fatto.

Un altro tassello verso la ricostruzione della verità, ormai difficile da ricostruire proprio in considerazione del passare inesorabile degli anni. Sulla questione, particolarmente sentita ma allo stesso tempo avvolta da uno strano mistero, vi abbiamo fatto ascoltare la voce degli agricoltori; vi abbiamo portato la testimonianza di un “pentito”, secondo il quale ci sarebbe persino di peggio rispetto alla contrada. Abbiamo pubblicato la relazione scritta dal Comandante Intranuovo, dal quale siamo stati aggrediti quando siamo andati a chiedere spiegazioni. In attesa delle analisi, sempre che a questo punto se ne possano fare di credibili, ci siamo convinti che qualcuno sappia qualcosa, che per qualche motivo non dice apertamente.