I topi hanno lasciato solo ossa e piume del piccione morto davanti a uno scatolone in una stanza del “Kursaal Santalucia”, il teatro allo stesso modo divorato dalla Regione Puglia con modalità che hanno lasciato tutti interdetti. Analizzeremo con carte alla mano e testimonianze la storia grottesca dell’ex contenitore culturale barese, smembrato e svenduto con un’operazione a dir poco dubbia. Una storia in cui si sprecano denunce e carte bollate, con la spada di Damocle dell’attesissima sentenza della Suprema Corte.

Recentemente, dopo le varie denunce su Facebook dei Buompastore, gli ex proprietari, Striscia la Notizia si era occupata della storia assurda dei tavolini comprati in un centro commerciale, ma “inspiegabilmente” giudicati di grande valore artistico e culturale dalla Sovrintendenza. Un altro tassello del triste mosaico. Il teatro, artatamente diviso in due: da una parte le attività commerciali e il foyer, dall’altra il resto dell’edificio, versa in un insopportabile stato di abbandono.

Siamo in grado di mostrarvi in esclusiva com’è ridotto all’interno il Kursaal Santalucia, ormai senza scala antincendio, l’altra assurdità di questa storia. La Regione Puglia lo vuole inserire nel progetto il “Miglio dei teatri”, attraverso la trasformazione in “Casa delle Musiche” legata al Petruzzelli, come si legge nel protocollo del 13 marzo 2014. Casa delle musiche sperimentata grazie all’accrodo tra il Consorzio Teatro Pubblico Pugliese (paertecipato dalla Regione) e la proprietà del Kursaal.

Intanto l’immobile va in malora, le storiche poltrone prendono polvere e s’ingottano. Sedie, mobilio e altri complementi restano accatastati nelle diverse stanze tra piccioni morti e gli escrementi dei topi. Uno dei pochi esempi di teatri in stile liberty della Puglia, abbandonato alla burocrazia e per certi versi all’abuso. La cultura, come diciamo da un po’, è un altra cosa e non può essere lasciata fuori dal sacrosanto rispetto delle regole.