Morto un autobus se ne fa un altro. Probabilmente questa è la nuova linea dettata dal direttore generale Francesco Lucibello. I vecchi autobus, avrà pensato, sono troppo malandati per poter essere recuperati e aggiustati. E allora via, basta con le riparazioni, basta con i pezzi di ricambio, basta con tutto quel costosissimo nastro adesivo steso per tenere insieme i rottami. Basta!

Da ieri, quando un autobus si ferma, lo fa per sempre. Niente più traino in officina. Via con gli altri mezzi, nuovi di zecca oppure presi usati, ma sempre in condizioni migliori di quelli visti circolare finora.

Per certi versi è proprio ciò che andiamo chiedendo da mesi a questa parte, ma nessuno ha mai detto che i catorci devono essere abbandonati al proprio destino, come è successo alla navetta A della foto, deceduta ieri sera alle 20, e lasciata sul ciglio della strada come “una carogna”. Almeno seppelliteli con dignità.