Di Pasquale Amoruso, con il contributo di Nino Sangerardi

C’era una volta, tanto tanto tempo fa, un re che, vedendo vicina la fine del suo regno, per non essere buttato giù dal trono decise di fare un regalo ai suoi sudditi. Così prese un vecchio ospedale mai aperto, abbandonato da 20 anni, lo rifornì alla bene e meglio e lo inaugurò in tutta fretta. Questo ospedale era bello sorgeva su un’altura, al centro di una vasta vallata, sferzata da venti e dal freddo. Certo, al momento della sua inaugurazione mancavano le inferriate alle finestre del reparto psichiatrico, gli infissi erano pericolosi per la salute dei pazienti, i medici e gli infermieri non erano sufficienti a garantire un servizio adeguato, ma il re guardandolo diceva: “Tu, ospedale della Murgia, sei un polo di eccellenza della sanità pugliese”. E tanto era convincente nel dirlo, che qualcuno quasi ci credette, al punto tale che ancora oggi che il re non c’è più, i dignitari continuano a sostenere la validità suprema dell’ospedale. Questa è la favoletta dell’ospedale Perinei e di come diventò un polo di eccellenza.

Ai giorni nostri, però, le favole hanno vita breve, specie quando si scontrano con la dissacrante verità delle delibere dirigenziali. E sì, perché ancora una volta, il direttore Generale dell’Asl di Bari, Vito Montanaro, nell’ultimo convegno sulla struttura, ha dichiarato che il Perinei è un ospedale di eccellenza. Non per niente il convegno, tenutosi lo scorso 30 ottobre, era intitolato: “Ospedale Della Murgia. Nuove opportunità per un ospedale di eccellenza”.

Certo, questo stride un po’ con la delibera 1828 che lo stesso Montanaro ha emesso lo scorso 23 ottobre, una settimana prima del convegno, in cui di fatto dice che le finestre dell’ospedale di eccellenza sono pericolose per la salute dei pazienti.

Anzi, per la precisione: “Rilevata l’improcrastinabile necessità di eseguire la fornitura in opera di che trattasi – si legge nella delibera – al fine di scongiurare le copiose infiltrazioni di acqua e di aria nelle stanze di degenza, dovute alla mancanza di una adeguata tenuta degli infissi continuamente sollecitati dalla forte pressione dei venti”, il direttore generale dell’Asl Bari ha approvato l’esecuzione di un progetto da 250mila euro per eseguire lavori di manutenzione straordinaria (a soli 18 mesi dall’inaugurazione della struttura) delle finestre.

Scusate, ma com’è possibile che un ospedale nuovo, inaugurato solo un anno e mezzo fa abbia già esigenza di istallare nuovi infissi, perchè quelli esistenti non sono sufficeienti a fermare acqua e freddo? Che il “Polo di eccellenza” abbia finestre pericolose per la salute dei pazienti, che al primo colpo di vento si spalancano, sbattendo addosso a chi vi si trova vicino? Insomma, La costruzione del Perinei è cominciata 20 anni fa e la struttura non è stata trasferita negli ultimi mesi al centro di un’area ventosa e fredda. Solo adesso ci si accorge che le finestre sono inadeguate?

Allora, una buona volta la smettete di prenderci per i fondelli sull’ospedale della Murgia, con la favoleta del polo di eccellenza?