Piove sul bagnato della sanità pugliese. Da una parte, il terremoto provocato dal nuovo orario di lavoro imposto dalla normativa europea. Il comparto nella nostra regione è tremendamente sotto organico, mancano a centinaia tra infermieri e medici, fin’ora il sistema si è retto sugli straordinari e doppi turni, addirittura l’intero ospedale della Murgia va avanti così per stessa ammissione del direttore sanitario Sansonetti, tutto nel quadro generale di riorganizzazione delle strutture in tutta la Puglia.

Dall’altra, evidenti carenze strutturali. Da tempo ci occupiamo dell’ospedale Di Venere, a Carbonara. Dopo le blatte, i rot abbandonati nei corridoi e gli ascensori che funzionano a minuti alterni, alle prime piogge di stagione ecco che spuntano come le lumache anche le infiltrazioni d’acqua. Nei sotterranei piove, gocciola pericolosamente vicino ai fili elettrici, nei corridoi si formano vere pozzanghere su cui transitano i presidi sanitari e farmaci destinati ai vari reparti. Se è vero che non si tratta di una zona ad alta frequentazione, è pur vero che in questi corridoi ci passano anche i pazienti in barella. L’eccellenza, decisamente, è un’altra cosa.