Nicola Brescia, presidente del comitato Fibronit, si appella al sindaco di Bari, Antonio Decaro, per la formazione di un tavolo tecnico che veda i tecnici del Comitato Cittadino Fibronit e dell’Associazione Familiari Vittime Amianto, insieme ai tecnici del Comune e della ditta appaltatrice, dal momento che questi conoscono a fondo le caratteristiche degli interventi da eseguire.

È la volta buona? Finalmente ci siamo? Cominciano i lavori?

Queste le domande che comuni cittadini, da anni preoccupati delle ormai fatiscenti strutture presenti nell’area Fibronit, ci pongono in queste ore. E noi, forse spinti da un inguaribile e desideroso ottimismo, ci lasciamo andare a risposte affermative nella speranza di non dover più deludere le loro legittime aspettative.

Certo, l’esperienza maturata in questi anni intorno alla vicenda Fibronit, dovrebbe farci essere meno positivi, ma, poiché l’alternativa sarebbe davvero deprimente, vogliamo avventurarci in un ottimismo dal sapore piacevole e colmo di speranza. Del resto potremo verificare il tutto molto a breve.

Se, come promessoci dal Sindaco Decaro in occasione di uno dei “cerchi del silenzio” tenutosi davanti alla sede del Comune di Bari solo due mesi fa, l’Amministrazione comunale darà seguito alla decisione del TAR senza tener conto di eventuali ulteriori ricorsi da parte delle imprese escluse dalla gara d’appalto, dovremmo attendere solo sessanta giorni per conoscere il progetto esecutivo presentato dalla ditta aggiudicatasi gli interventi di messa in sicurezza definitiva per poi vedere allestito il cantiere e l’inizio dei lavori.

A questo proposito ci sembra opportuno che, proprio per verificare alcuni aspetti del progetto esecutivo necessari a migliorare i requisiti di sicurezza dei residenti intorno alla Fibronit ed all’intera città, si formi un tavolo tecnico che oltre ai tecnici del Comune di Bari e della ditta vincitrice del bando, veda tra i partecipanti i tecnici del Comitato Cittadino Fibronit e dell’Associazione Familiari Vittime Amianto che conoscono ed hanno studiato a fondo le caratteristiche degli interventi che si andranno ad eseguire.

Non è presunzione la nostra, ma riteniamo doveroso e necessario un confronto per meglio definire le metodologie che verranno utilizzate con chi da anni segue la vicenda anche da un punto di vista squisitamente tecnico.

Ci auguriamo che questo nostro appello non cada nel vuoto, ma trovi la collaborazione di tutti, perché tutti concorreremo, ognuno per la propria parte, alla messa in sicurezza dell’area per poi immediatamente procedere alla realizzazione del Parco della Rinascita che la città attende da anni e che merita di ottenere.