A quanto pare, Godot a Bari non è ancora arrivato. Imprese e lavoratori del comparto cultura, cittadini baresi che da anni operano negli ambiti più svariati delle arti nobili, non sono affatto contenti e invitano Antonio Decaro e Silvio Maselli a convocare quanto prima una pubblica assemblea per riaprire un confronto democratico sulle scelte culturali ed economiche riguardanti il territorio cittadino e metropolitano.

La goccia che ha fatto traboccare un vaso già stracolmo di insoddisfazione, manco a dirlo, è rappresentata dall’autonoma scelta del sindaco di affidare a “Gigi D’Alessio & Friends” il capodanno in piazza che saluterà l’anno vecchio e darà il benvenuto al nuovo. Un anno, quello passato, ricco di promesse non mantenute, scrivono gli addetti ai lavori. Molte delle quali proclamate in quella famosa assemblea cittadina tenuta il 2 settembre del 2014 in sala Murat denominata appunto “Arriva Godot”: gestione trasparente e partecipata, regole chiare e adeguati finanziamenti alle attività culturali della città.

Riceviamo e pubblichiamo un documento che attesta senza troppi giri di parole il malcontento che gli operatori del settore cultura indirizzano all’assessore Maselli e al sindaco Decaro. Le adesioni in calce alla lettera al momento sono più di cento ma, da quanto ci risulta, sono destinate ad aumentare. E anche di molto.

APPELLO PER LA CULTURA A BARI

Come cittadini baresi, imprese e lavoratori del comparto cultura, ci vediamo costretti ad esprimere particolare preoccupazione rispetto alle modalità di gestione e azione del Comune di Bari e del suo Assessorato alla Cultura.

I più ricorderanno che a pochi giorni dal suo insediamento l’assessore in carica, in un’assemblea cittadina ottimisticamente denominata “Arriva Godot”, aveva preso l’impegno, dinanzi a centinaia di addetti del settore, ad avviare una gestione trasparente e partecipata, stabilendo regole chiare e adoperandosi per finanziare adeguatamente le attività culturali della città, in modo da favorirne sviluppo, crescita, innovazione e aggregazione.

Ad oggi, purtroppo, le nostre aspettative risultano disattese. Per il terzo anno consecutivo, le realtà di produzione e distribuzione del settore cultura sono in sofferenza a causa di una progressiva decurtazione dei fondi. La partecipazione all’avviso pubblico per la realizzazione dei progetti attesta una totale incertezza, stante la pubblicazione di una graduatoria priva di dotazione economica che riconoscerà – paradossalmente – un contributo a sostegno a ridosso del 31 dicembre ovvero ad eventi già realizzati.

Risulta tuttora assente la ridefinizione dell’intero regolamento comunale risalente al 1999, quindi del tutto inadeguato ai criteri di efficienza, trasparenza  e corrispondenza prescritti dalle vigenti normative europee.

Inoltre si giudica inopportuna, nel merito e nei tempi, la gestione degli avvisi pubblici relativi alle manifestazioni culturali cittadine e agli affidamenti gestionali di beni e spazi pubblici. Ci riferiamo agli avvisi “Natale a Bari 2014”“Capodanno a Bari 2015”, “progettazione e realizzazione del Corteo Storico di San Nicola 2015” (con la singolare separazione tra direzione artistica e produzione), “Contributi alle imprese creative e associazioni culturali 2015”,  “avviso concessione in uso e gestione Sala Murat”. Tale gestione risulta inefficace nelle modalità, rispetto alla scelta di rendere pubblici i suddetti avvisi con tempistiche decisamente esigue per garantire pluralità nella partecipazione. L’inefficacia si testimonia ad esempio, nella presenza di una sola proposta (alla naturale scadenza dell’avviso) nell’assegnazione relativa alla gestione della Sala Murat, e nell’avviso per la realizzazione del Corteo Storico. Inadeguata e inefficace nel merito, vista l’assenza di congrua dotazione economica relativa ai contributi alle imprese creative: l’annunciata  dotazione di circa 150.000 euro per il finanziamento di oltre 50 strutture risulta infatti, del tutto inadeguata.

Alla luce di tali deficit appare quanto mai incoerente la presunta scelta di destinare cospicui fondi pubblici per la realizzazione di un evento spettacolare in occasione del Capodanno 2016.

In un momento in cui mancano le risorse per le attività ordinarie, esprimiamo il nostro sconcerto di fronte alla mancata programmazione e attuazione di un piano strategico cittadino che tenga insieme istituzioni (politiche e formative), imprese del settore e cittadinanza attiva.

Il ruolo degli amministratori pubblici non è di certo quello di diventare nascostamente direttori artistici ma di vigilare sulla legalità promuovendo ed attuando regole e regolamenti, al fine di costruire un tessuto imprenditoriale e culturale efficiente.

E’ forse superfluo ricordare che lo scopo del finanziamento pubblico alla cultura è quello di  programmare interventi a difesa della diversità e molteplicità dell’offerta culturale  come più volte raccomandato dall’UNESCO e dall’Unione Europea ed è bene differenziarlo dal ruolo del marketing turistico che attiene ai flussi economici. Una programmazione strutturata e partecipata può coniugare armonicamente tali ricchezze.

Chiediamo, pertanto, al Sindaco Antonio Decaro e all’assessore Silvio Maselli, di convocare gli operatori e le imprese del settore in una pubblica assemblea per riaprire un confronto democratico sulle scelte culturali ed economiche riguardanti il territorio cittadino e metropolitano.