Si è svolta oggi a Firenze, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, la tradizionale cerimonia di consegna dei riconoscimenti “Scudi di San Martino” (XXXII edizione) in favore di tutti coloro i quali si sono distinti per impegno, spirito di sacrificio e coraggio nei confronti dei più deboli, dei bisognosi e delle persone in grave pericolo. Su candidatura del sindaco Antonio Decaro, la fondazione Scudi di San Martino ha scelto di consegnare l’ambito riconoscimento dello Scudo d’argento in memoria di Cesare Dentico, il cittadino barese morto lo scorso 14 giugno a Castellaneta Marina nel tentativo di salvare sei ragazzini in difficoltà perché trascinati dalla corrente tra le onde.

Il prestigioso riconoscimento, consegnato dal sottosegretario alla giustizia Cosimo Ferri, è stato ritirato dalla signora Cristina Gernone, mamma di Cesare Dentico, accompagnata nell’occasione dal comandante della Polizia Municipale, Stefano Donati.

Il 14 luglio di quest’anno il sindaco Decaro ha scritto al ministro dell’Interno Angelino Alfano per chiedergli di avviare l’istruttoria finalizzata ad un riconoscimento al merito civile in memoria di Cesare Dentico. “Cesare Dentico – si legge nella nota a firma di Decaro – quella domenica mattina, mentre si godeva una giornata in spiaggia insieme alla sua compagna, vedendo un gruppo di bambini in seria difficoltà perché travolti dalle onde e spinti in mare aperto dalle correnti, senza esitare si lanciava in acqua nel tentativo di salvarli. Quel gesto eroico, che ha causato la morte di Cesare, ha consentito però di salvare sei giovanissime vite. In ragione del comportamento esemplare ed altruistico di Cesare Dentico, ritengo che sarebbe importante conferirgli, seppure alla memoria, un riconoscimento per il valore civile dimostrato”. Attualmente è in corso l’istruttoria.

“Nessuno potrà restituire Cesare all’affetto dei suoi cari – commenta Decaro – ma le pubbliche attestazioni di encomio per l’eroico gesto, come lo scudo di San Martino e, magari, anche il riconoscimento ufficiale da parte del Presidente della Repubblica, resterebbero a testimonianza del suo coraggio e del suo altruismo, del gesto spontaneo di un eroe che ha sacrificato la vita per salvare dei bambini che rischiavano di annegare. Un gesto d’amore, un gesto esemplare che è giusto venga onorato dalla nostra comunità”.