Il presidente della Repubblica è giunto a Bari questa mattina per il congresso nazionale dell’ANM. Accolto al teatro Petruzzelli dal governatore della Regione Michele Emiliano, il sindaco Antonio Decaro, il consigliere giuridico di Mattarella, il barese Giancarlo Montedoro, il presidente dell’Anm Giovanni Maria Sabelli e il presidente della Fondazione Petruzzelli, Gianrico Carofiglio.

Quello di Mattarella è stato un mero atto di presenza al Congresso. Il presidente, infatti, non ha preso parte al convegno con un proprio discorso.

Tra gli interventi che si sono susseguiti sul palco del Petruzzelli, il governatore della Regione, Michele Emiliano, ha auspicato a una maggior sinergia tra Parlamento e Magistratura per far fronte ai fenomeni di criminalità.

Si avverte la necessità imprescindibile che il Parlamento agisca con ogni mezzo per garantire alla Magistratura, alle Forze dell’Ordine tutti gli strumenti idonei per farvi fronte – ha dichiarato Emiliano
Un sistema così complesso infatti deve collegarsi ad una visione organica che non ceda ad accordi parlamentari al ribasso.
In tal senso ritengo che il punto di vista dell’Associazione Nazionale Magistrati sulla riforma del processo penale debba essere sempre considerato e valutato con attenzione per numerose ragioni di merito, che non spetta a me riepilogare, e per una di metodo, che ritengo fondamentale: quando il Governo e il Parlamento, nel corretto svolgimento delle rispettive funzioni, decidono di portare avanti riforme che incidono sensibilmente sui meccanismi regolatori di grandi materie come il lavoro, la scuola, la giustizia, la sanità, è bene che lo facciano portando avanti un dialogo costruttivo e collaborativo con i settori interessati dalle novelle legislative, pur nel pieno rispetto delle prerogative e delle competenze di ciascuno.

Come amministratore locale, più concentrato sulla città di Bari l’intervento del sindaco Decaro. Ha ricordato diverse vittime di mafia, come Florian Mesuti, Michele Fazio e Gaetano Marchitelli e torna sul tema della collaborazione tra Stato e amministrazioni locali per la Giustizia, riferendosi, tra l’altro, al tema dell’edilizia giudiziaria.

“Qui a Bari viviamo ormai da troppo tempo il disagio di un’amministrazione della giustizia ospitata in spazi inidonei e fatiscenti, non degni di rappresentare la qualità del lavoro di chi vi opera.
Perché se è vero, come diceva un grande studioso francese, che la giustizia non può esistere al di là dei suoi simboli, così come il diritto non può fare a meno delle sue forme, l’istituzione giudiziaria deve avere una sede di lavoro che costituisca un simbolo di legalità, allo stesso modo in cui il Teatro Petruzzelli rappresenta per noi oggi lo spirito di impresa e la cultura.
Siamo consapevoli, Signor Presidente, di non poter affrontare questo percorso da soli.”