La questione relativa agli abusivi di Bitetto, in via della Costituzione, continua a tenere banco senza soluzione di continuità. Di fatto la situazione è più che mai chiara: c’è un alloggio popolare, c’è chi avrebbe diritto ad usufruirne e c’è chi invece ne usufruisce in maniera illecita. In Italia però anche le cose più semplici possono diventare complicate. Perché la burocrazia, più della giustizia, deve fare il proprio interminabile corso.

Abbiamo iniziato a seguire questa bizzarra vicenda a febbraio. Quando abbiamo saputo che Antonella, vedova disoccupata con quattro figli minorenni, aspettava da mesi l’assegnazione di un alloggio e che come contraltare, appunto, aveva di fronte delle abitazioni occupate da abusivi. Per capire meglio la questione, qualche giorno dopo la nostra visita a Bitetto, siamo andati a sentire l’opinione dell’Arca Puglia Centrale, già Iacp, proprietaria degli immobili. Il direttore generale dell’Istituto, Sabino Lupelli, in quella occasione ci ha raccontato di una denuncia penale già partita, insieme alle procedure per lo sfratto: un procedimento penale e uno amministrativo, in attesa di graduatorie ufficiali che sarebbero state stilate di lì a poco.

In sostanza, in questa fase la presenza degli abusivi è certificata. L’Arca effettua delle indagini dettagliate per verificare con esattezza quanti degli alloggi siano realmente occupati in maniera illecita: uno solamente. Bisognava capire chi tra gli aventi diritto avrebbe dovuto battagliare per entrare in casa ed in questo senso, il 7 agosto scorso, sul sito del Comune di Bitetto viene pubblicata la graduatoria. In cima a quella lista c’è proprio la signora Antonella. Tutti i tasselli sarebbero al loro posto ma alla stessa maniera tutto è ancora fermo.

Dall’Arca ci dicono che il procedimento penale per l’occupazione abusiva dell’alloggio 04 di proprietà pubblica è in corso ma non avendo ricevuto informazioni dal magistrato in queste ore hanno notificato una richiesta di chiarimenti alla magistratura. Mentre il procedimento amministrativo si è arenato perché l’ufficiale giudiziario della corte d’appello, nonostante numerosi tentativi e ricerche effettuate in loco, non è riuscito materialmente a consegnare il decreto di rilascio immobile. Burocrazia, come dicevamo all’inizio. Senza limiti e confini. La pazienza di chi invece vuole solo vedere esercitato un proprio diritto sta per esaurirsi.