Il consiglio regionale ha invitato i componenti del Comitato di indirizzo e verifica (CIV) dell’ Oncologico di Bari a rassegnare le dimissioni, trasformando in parte la mozione presentata a riguardo dal Movimento 5 Stelle. Il direttore generale Antonio Quaranta dà la colpa della paralisi in cui versa l’istituto ai sindacati ma Domenico Losacco, rsu per la Fials presso il Giovanni Paolo II, non ci sta ed esprime tutta la propria soddisfazione rispetto a una decisione che gli stessi sindacati attendevano da tempo. «Siamo soddisfatti perché finalmente le nostre doglianze, quelle dei lavoratori e dei pazienti malati di cancro, sono approdate in consiglio regionale. La politica alla fine ha preso a cuore le nostre segnalazioni. Il direttore generale Quaranta dà la colpa ai sindacati? In tre anni abbiamo inviato 900 lettere. Abbiamo messo in evidenza situazioni gravissime e fatto richieste che il professore ancora oggi ritiene essere non conformi alla legge».

Richieste riguardanti l’incremento delle unità infermieristiche, l’incremento dei tecnici di radiologia e di radioterapia per ridurre i tempi di attesa che ad oggi si aggirano intorno ai quattro mesi e mezzo, il riconoscimento ai dipendenti dei buoni pasto pregressi ed il rispetto di altri vincoli contrattuali puntualmente disattesi. Più un nuovo caso inerente divise che a quanto pare lasciano sulla pelle dei dipendenti pigmenti del colore. «Problemi vecchi e nuovi che non sono mai stati risolti – conclude Losacco – direttore generale, presidente e componenti del CIV farebbero bene ad accettare l’invito della Giunta Emiliano e a dimettersi».