Amare la prorpria casa è spesso il primo passo per amare sè stessi. Rubo la chiosa della premessa scritta da Stefanno Mastrolitti – uno di quelli che ce l’ha fatta a ragiungere il suo sogno – per riassumere in una frase il senso di “Milano mon amour”, il diario dell’inquieta filosofa 37enne Denny Pellegrino, al suo libro d’esordio.

Denny a 19 anni era “scappata” a Milano per studiare filosofia alla Statale, non che la facoltà barese non fosse altrettanto autorevole. Una rincorsa verso la libertà, non intesa come la possibilità di fare ciò che ti pare quando ti pare; piuttosto la libertà mentale di essere pronti a tutto per andare fino in fondo alla propria vita, indagando nei desideri più nascosti.

Milano mon amour, edito da Les Flaneures, parla di passione, amori anche impossibili, di amicizie vere e di luoghi che rappresentano molto più di quanto possa sembrare a prima vista. Denny era andata a Milano alla ricerca della realizzazione e ha trovato la maturità, la fierezza di essere capace di essere ovunque se stessa. Adesso è tornata da dov’era partita e ha trovato l’amore, ma non la realizzazione. La vità è questa.