Prendete carta e penna e segnatevi questo nome: Giovanni Sada. Barese di San Giorgio, con il mare nel cuore e il pallino per la musica. Il giorno del suo 26emo compleanno lo ha trascorso sul palco di X Factor a connvincere Skin, Fedez, Elio e Mika che quest’anno il talent show è roba sua. È il leader dei gruppi baresi  Barismoothsquad e Waiting for better days, con David Campanella, Alberto Bovino, Roberto Calabrese e Sandro Di Lella.

Ho incontrato Giovanni Sada per la prima volta l’estate di tre anni fa, ero in giro a promuovere il mio libro: Senza Paracadute, diario tragicomico di un giornalista precario. Il talentuoso cantautore e srepitoso interprete era un ragazzo di 23 anni che, per una manciata di spiccioli (giuro non avevo nient’altro da dargli in quel periodo), venne ad allietare lo sparuto pubblico di Policoro. Prese la sedia, in compagnia del chitarrista Sandro Di Lella, sistemò il microfono e iniziò a cantare. Due brani, non un concerto. Canzoni sue, pensate in inglese non tradotte dall’italiano, in cui dentro c’era il suo amore per il mare e la vogli di farcela. Rubò la scena, perché se c’è una cosa che Giovanni sa fare è impadronirsi del pacoscenico, manipolare la voce, scrivere senza stereotipi.

Tre anni dopo, per caso, l’ho ritrovato sul palco di X Factor. Certo, “solo” per il provino, ma dall’entusiasmo mostrato dai giudici, siamo sicuri ce l’abbia fatta. Dopo aver girato l’Europa intera, facendo più di 400 concerti, Giovanni Sada ha avuto la sua occasione. Non c’è stata levataccia, delusione, fischio o dispiacere che lo abbiano ammaccato. Al contrario l’ho ritrovato maturato, persino più sicuro. È convinto dei suoi mezzi, si vede, ma sa bene di non essere un divo. Lui quel palco se l’è guadagnato.

E s’è guadagnato anche l’etichetta scomoda di esempio. Se davvero vuoi qualcosa devi andare a prenderla, con il rischio di doverla inseguire tutta la vita. Bravo Giovanni, faremo il tifo per te. Dimostra a chi non ti ha mai sentito e visto cantare che tu, indipendentemente da come andrà a finire questa avventura, l’X Factor ce l’hai davvero. In bocca al lupo.