Tutti contro tutti. Il cima tra le associazioni di volontariato che gestiscono o aspirano a gestire le postazioni del 118 è più teso del solito. Come abbiamo più volte dimostrato, entrare nel sistema porta prestigio, maggiore considerazione, punteggio e un lusinghiero ritorno economico. Siamo all’O.K. Corral, il momento della resa dei, arrivato a quanto pare ben prima rispetto a quanto ci si aspettasse: il bando per la riassegnazione delle postazioni baresi del servizio di emergenza-urgenza.

A inasprire la situazione, già confusa per via dell’inerzia e l’approssimazione con cui viene gestito il sistema, sono state le ambulanze scassate e la sostituzione temporanea dei catorci aziendali. La Sercorato, per esempio, dopo numerose sostituzioni del mezzo di soccorso della Asl ad Altamura, ha dovuto cedere il passo all’associazione di Cellamare, che gestisce la postazione 118 di Casamassima.

La Sercorato è quella che ha vinto il bando per la gestione ordinaria della postazione di Altamura e che finora è andata a mettere una pezza quando i catorci si scassavano o andavano in manutenzione ordinaria. C’è anche un ricorso al Tar, dall’esito ancora incerto, in considerazione del mancato affidamento dell’appalto nonostante una delibera del direttore generale della Asl di Bari. Vorremmo sapere quanto si spende dal meccanico, ma questa è un’altra storia.

Il cambio di rotta nel reclutamento delle associazioni dimostra ancora una volta l’assenza di una strategia al coordinamento del 118. Se davvero si voleva far ruotare le associazioni nella sostutuzione delle postazioni sguarnite, perché si è finora consentito alla Sercorato di detenere il monopolio altamurano? Perché non si chiamano le associazioni finora escluse dalla gestione, tuttavia in possesso dei requisiti necessari? Stare dietro a tutti questi giri di valzer è davvero complicato. Nei giorni scorsi s’è scassata anche l’ambulanza di Putignano. Per la sostituzione è stata chiamata l’associazione di Castellana Grotte, che già gestisce tre postazioni del 118. A rigor di logica non avrebbe potuto occuparsi della quarta postazione, ma era solo una sostituzione. I dettami della legge valgono comunque?

Non c’è logica, pur provando a trovarne una, anche in considerazione di quanto vale la sostituzione: ufficialmente 10mila euro mensili, divisi per il numero dei giorni del mese, ancora diviso per tre (i turni previsti al giorno). Parliamo di circa 110 euro a turno. È piuttosto una questione utile a marcare il proprio territorio, mostrare la propria disponibilità o sondare il territorio altrui.

Al netto delle dichiarazioni ufficiali che seguiranno e della serenità di facciata, abbiamo la certezza che qualcuno sta per sbottare. Non sappiamo contro chi e quando. Il primo confronto interno potrebbe avvenire  domani a Cellamare, quando si riuniranno gli associati al Consorzio che mette insieme poco meno di una decina di associazioni. Lanciamo una provocazione per il prossimo bando. E se trovassero altri criteri per l’assegnazione delle postazioni, in considerazione del fatto che il metodo attuale esclude dai “giochi” chiunque non abbia finora già gestito il 118? Attenzione, la nostra è una provocazione, per i coltelli e il maalox c’è ancora tempo.