Citando un caro amico si potrebbe dire: #vatuttobene. Il problema è che non va bene proprio un bel niente. Nel giorno più caldo, con il termometro vicino ai 40 gradi, molti dei rottami arancioni del trasporto pubblico barese stanno circolanado senz’aria condizionata. Una situazione insopportabile per i passeggeri, ma soprattutto per gli autisti, costretti a guidare per ore anche mezzi che dovrebbero stare ormai da un pezzo dallo sfascia carrozze.

Il mezzogiorno di fuoco è costato caro a due autisti, entrambi donne, costrette ad abbandonare il mezzo prima della scadenza del turno, perché colpite da malore. Le linee incriminate sono la 27 e la navetta che collega piazza Moro alla Fiera del Levante. Una situazione disastrosa. La prima consucente si è fermata in piazza Massari, era alla guida della vettura numero 3113. Le era stato promesso il cambio del mezzo alle Piscine Comunali, ma non ha resistito. In piazza Massari è scesa dall’autobus e sono stati chiamati i soccorsi. Gli operatori del 118 hanno doagnosticato una lipotimia, uno stato di improvvisa debolezza che grazie al cielo non comporta lo svenimento.

L’altra autista ha abbandonato il mezzo 6110 in piazza Moro. In entrambi i casi sul posto sono sopraggiunti i mariti, che hanno portato le consorti a casa per il necessario ristoro. A loro è andata meglio dei colleghi costretti a rivolgeri al pronto soccorso. Riproponiamo la stessa domanda di sempre: fino a quando si potrà andare avanti in questo modo? Quando i mezzi vecchi prenderanno davvero la strada della demolizione, piuttosto che quelle della città, mettendo a repentaglio la vita di autisti, passeggeri e ignari passanti?

Nonostante la promessa di un pronto intervento, neppure i 12 mezzi nuovi hanno tragitti più tranquilli. I sensori mandano in tilt le vetture, che si piantano e non ripartono, spesso rendendo necessario l’intervendo degli esperti meccanici Iveco, l’azienda dalla quale sono stati acquistati.