«Sono un medico e sono tra i soci fondatori dell’Emervol, si figuri se voglio farla chiudere come dice qualcuno dell’opposizione». Giambattista Fasano sindaco di Toritto è netto, ma sereno, respinge fermamente le accuse di voler far chiudere l’associazione che gestisce la postazione del 118 a Grumo Appula e svolge servizio per la Protezione Civile.

Polemiche politiche a parte, però, la questione è seria. Con la determina n.51 del 17 agosto emessa dal Comune, l’associazione ha infatti ricevuto un’ordine di sfratto, entro 30 giorni deve liberare i locali della scuola media in via De Santis dova ha sede ora. In aggiunta, con la determina n.52, deve pagare all’amministrazione 20mila euro in danni causati alla collettività. Tutto questo è dettagliatamente ricostruito dal volantino fatto circolare nei giorni scorsi dal gruppo consiliare di Toritto “Insieme per…” che pubblichiamo. Per capire cosa stia accadendo abbiamo ascoltato telefonicamente le parti.

«Già prima che ci insediassimo, l’associazione aveva sede lì dov’è ora, senza alcun titolo e usufruendo delle utenze della scuola – ci ha detto il sindaco – in aggiunta ha realizzato delle opere per il ricovero dei mezzi che non possono essere condonate. Già nel corso della precedente amministrazione ci state numerose lettere scritte dal Preside, a cui non è stato dato nessun riscontro. Quando ci siamo insediati ho voluto prendere in mano la situazione – ha proseguito il primo cittadino – sia per la sicurezza dei bambini che per dare una collocazione migliore all’Emervol. Loro hanno anche provocato un danno non indifferente alle casse del Comune e per questo andrebbero denunciati alla Corte dei Conti, ma non arriviamo a tanto. Il Comune ha proposto all’associazione un’altra collocazione all’ex ospedale di Toritto, ma non hanno ritenuto idonei i locali, ora ci stiamo attrezzando anche come città Metropolitana, la prossima settimana avrò un incontro per vedere di ottenere dei locali di proprietà della ex provincia di Bari. Stiamo cercando una soluzione per ripristinare una situazione di legalità con tanto di contratto con la pubblica amministrazione».

Quando abbiamo provato a sentire l’Emervol, la sua presidente Nicla Daiello ci ha rimbalzati all’avvocato Salvatore Vilella: «In merito alle opere abusive imputate all’associazione, l’Emervol ha già risposto al Comune ritenendole al di sotto del 2% rispetto a quanto autorizzato e quindi in regola, lo deciderà la magistratura. Per quanto riguarda l’occupazione abusiva dei locali, per le organizzazioni di volontariato non è necessario un contratto di locazione, ci può anche essere un’assegnazione. Noi sappiamo di essere in regola, aspettiamo che il Comune metta nero su bianco le accuse che ci muove. Per la nuova collocazione, ci sono delle proposte da parte dell’amministrazione che noi abbiamo accettato, stiamo aspettando che il Comune provveda a completare le sue pratiche».