Torniamo a occuparci del Porto di Bari e dei sui (dis)servizi. La mattina del 24 agosto la nave della compagnia Grandi Navi Veloci, che percorre la tratta Bari-Durazzo, è stata ormeggiata alla banchina 10 della darsena di ponente, a causa dell’assenza di ulteriori banchine operative, conseguenza della maldestra gestione Mariani incapace di realizzare alcuna nuova opera nel corso degli anni, ed è ripartita alle ore 14.30. La nave della MSC Crociere, che avrebbe dovuto ormeggiare alla banchina 10 alle ore 12,00, si è trovata costretta ad attendere 3 ore in rada all’ingresso del porto prima di entrare, ormeggiare e far sbarcare i crocieristi; tali operazioni, pertanto, sono iniziate intorno alle ore 15. Questo ritardo di 3 ore ha comportato enormi disagi alla MSC e ai crocieristi in transito che, una volta sbarcati, avrebbero dovuto eseguire le escursioni già organizzate sul territorio pugliese.

Analogo episodio si è verificato il 21 agosto alla nave della compagnia Superfast, quella che collega il porto di Bari con la Grecia. Anch’essa ha dovuto attendere 3 ore in rada prima di poter ormeggiare e far sbarcare passeggeri e veicoli. Lo sbarco era previsto alle 9 ed è invece avvenuto intorno alle 12, tra le fortissime proteste dei 900 passeggeri.

A ulteriore danno, l’arrivo e lo sbarco di diverse navi, quasi in contemporanea, nel porto di Bari ha provocato l’intasamento per diverse ore di tutta la bretella stradale interna al porto, che collega le stazioni marittime con il Varco delle Vittorie, anche in tal caso per via della mancata programmazione, nel corso degli anni, di interventi risolutori da parte dell’Autorità Portuale. Le segnalazioni e le proteste da parte degli operatori e degli utenti portuali, molte delle quali sono pervenute anche alla nostra redazione, sono state tantissime.

Per finire, torniamo a parlare del buco che si crea nella security sul piazzale della darsena di ponente. In maniera a dir poco artigianale e raffazzonata, sono allestiti alcuni punti di controllo dei passeggeri con un’effimera separazione tra le aree di transito dei passeggeri delle navi da e per i paesi comunitari Schengen e di quelle da e per i paesi extra Schengen, parliamo di semplici e scavalcabili transenne mobili.

Insomma, il porto di Bari continua a stupirci quale esempio (negativo) di ciò che si fa. E per capire ciò che invece si dovrebbe fare, probabilmente, basterebbe farlo esattamente al contrario.