Francesco Gallistru, Croce Rossa Sardegna

“Non rilascio interviste, voglio mantenere un profilo basso in questa assurda vicenda. Le dico solo che il mio avvocato ha già notificato alle parti il ricorso al Tar”. Dopo la sospensione da presidente del Comitato regionale della Sardegna, Francesco Gallistru si dice “moralmente stupito” per quanto accaduto. Noi, invece, siamo profondamente indignati. Non è la prima volta che il presidente nazionale della Croce Rossa, Francesco Rocca, utilizza commenti scritti sulle pagine Facebook personali per allontanare iscritti non particolarmente graditi.

Lo scorso 28 luglio, il leader del movimento Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, sul suo profilo Facebook stigmatizzava il comportamento di alcuni immigrati, ospiti del residence Mimose, di Eraclea, che, per protestare contro la cooperativa che gestisce i servizi nel centro, avevano lanciato per strada i pasti preparati e serviti loro. A questo post, dal proprio profilo Facebook, il presidente Gallistru aveva commentato: “Quando da piccolo protestavo per il cibo mia madre mi toglieva il piatto rimanevo senza cena e lo stesso piatto me lo ritrovavo per i giorni successivi… uffi se fossi stato un extracomunitario avrei avuto il diritto di protestare”.

Il disegno ormai, anche alla luce degli ultimi commissariamenti (di cui vi daremo conto), è abbastanza chiaro. “Impadronirsi” dei Comitati, soprattutto quelli ritenuti ostili, con pretesti di varia natura, per arrivare blindati alle prossime elezioni e magari piazzare un uomo, o una donna di fiducia. Le voci viaggiano alla velocità della luce e in tanti fanno il nome della pugliese Ilaria Decimo come nuovo presidente o vicepresidente della nuova Croce Rossa. Probabilmente solo voci, considerando i guai che l’anno vista coinvolta nella breve esperienza alla guida del Comitato barese e le sue dimissioni pochi giorni prima l’ispezione dei Carabinieri del Nas all’autoparco di Bari. D’altro canto, però, la Decimo sta accumulando cariche su cariche e la sua ascesa sembra irrefrenabile.

Francesco Gallistru non le ha mai mandate a dire, anche quando ha criticato la gestione romanocentrica dei circa sei milioni di euro raccolti per fronteggiare l’emergenza dell’alluvione a Olbia del 2013. l’onorevole Giorgia Meloni ha detto di voler presentare subito un’interrogazione parlamentare. Noi, invece, ci interroghiamo sulla deriva preoccupante imboccata da qualche tempo dalla Croce Rossa, con quell’aborto di privatizzazione che, se non altro, ha permesso di smascherare alcuni interessi privati in ex luogo pubblico. Siamo con il presidente del Comitato regionale della Sardegna per aver scritto un commento che in nessun modo lede la dignità dei migranti. “Non era mia intenzione ferire la dignità di nessuno, tanto meno dei migranti che supportiamo e accudiamo con passione e dedizione – spiega Gallistru – Avrei scritto ugualmente se a rifiutare l’assistenza fosse stato chiunque altro”.

Chiediamo per l’ennesima volta maggiore coerenza al presidente Rocca, eccessivamente tollerante con qualcuno, particolarmente intransigente con altri. Sospeso Gallistru, provveda immediatamente a fare chiarezza con il colonnello Giovanni Rocchi, sollevato senza disonore dalla direzione regionale pugliese, pur essendosi presumibilmente appropriato di rimborsi non dovuti. Pare che anche il nuovo direttore regionale si sia accorto che i conti non tornino. Per eliminare qualsiasi maldicenza interpelli la Guardia di Finanza, la Corte dei Conti e se necessario la Procura della Repubblica, per verificare gli eventuali abusi. Fossero accertati, però, provveda alla radiazione di Rocchi.

Nel caso dovessero essere accertati gli abusi, poi, spieghi a chi è rimasto senza stipendio o ai volontari che non percepiscono neppure i buoni pasto per mancanza di fondi, lui e il Comitato centrale dov’erano e perché nessuno ha vigilato sulla gestione del colonnello in Puglia.