«La persona interessata ha presentato i primi sintomi, come da notifica, in data 09/07/2015 per i quali si è deciso il ricovero ed è stata sottoposta agli esami dell’espettorato indiretti risultati negativi. Il quadro clinico e quello radiologico sono fortemente compatibili con la TBC ma per confermare il tutto è necessario attendere l’esito di ulteriori esami quali la broncoscopia (esami che sta effettuando in queste ore) e l’esame del liquido di bronco-lavaggio. Al momento è opportuno parlare di ‘caso sospetto’».

Così il direttore generale della Asl di Bari Vito Montanaro sul possibile caso di tubercolosi verificatosi all’ospedale Di Venere a Carbonara, già segnato nei giorni precedenti dai 10 casi di scabbia nel reparto di Cardiologia. A distanza di 6 giorni dalla notifica, dunque, Montanaro tiene ancora tutti sulle spine, pur lasciando intendere che la diagnosi è decisamente plausibile, stando alle sue parole.

«Allo stato attuale non si ha ancora la certezza microbiologica – prosegue Montanaro –  tantomeno si possono fornire indicazioni sull’eventuale capacità di contagio. Per ora il caso rimane assolutamente sospetto e comunque sotto stretta osservazione. Il Dipartimento di Prevenzione ha avviato nell’ambito della tutela dei lavoratori, dei degenti e della sanità pubblica le inchieste epidemiologiche previste dai protocolli».

«Tra i soggetti più a rischio – si legge ancora nella nota – figurano gli operatori sanitari tra i quali, come confermato da studi recenti, si registrano eccessi di incidenza di infezioni tubercolari latenti o di Tbc».

Parole che vorrebbero forse essere incoraggianti circa i dubbi sul rispetto delle norme igienico-sanitarie all’Ospedale Di Venere, ma che in realtà non fugano affatto, tema su cui per altro la nota emessa dalla direzione generale della Asl non fa alcun riferimento.