Sapete qual è il colmo per un geometra dell’ex Provincia di Bari? Essere accusato di abusivismo edilizio per aver preso male la distanza tra un pilastro e un muro, constatando solo dopo più di cinque anni di calvario che il metro giusto era il suo e non quello dei Vigili urbani che avevano effettuato la misurazione. La storia di Vito De Biasi, 65 anni, originario di Polignano, ma residente a Mola da una quarantina d’anni, è quanto di peggio possa capitare: l’accanimento dei Vigili urbani, delle Ferrovie dello Stato, il silenzio delle istituzioni.

Una storia da teatro dell’assurdo che ruota intorno a un locale commerciale in costruzione nelle vicinanze della stazione ferroviaria di Polignano a Mare. Un immobile man mano ampliato, ma condonato la prima volta nel 1983, poi ancora nel 1994, con tutte le successive autorizzazioni a costruire rilasciate dalla stessa Amministrazione comunale, che dopo gli contesta i lavori.

La distanza tra un punto A (un pilatro) e un punto B (un muro perimetrale) dovrebbe essere la cosa più semplice in assoluto da misurare. Vito De Biasi lo aveva fatto. Il risultato? Otto metri e 49 centimetri. Poi i Vigili urbani decidono di andare a controllare e misurano la stessa distanza, riscontrando 9,15 metri. Siamo intanto nel 2010. Tutto sequestrato. La perizia di parte commissionata dal signor De Biasi, però, spiazza tutti. In realtà il geometra aveva effettivamente sbagliato a prendere quella distanza, ma l’errore era un eccesso di due centimetri. Il risultato esatto era otto metri e 47 centimetri.

Come se non bastasse, probabilmente per non ammettere di aver sbagliato, all’ex geometra della Provincia di Bari viene prima contestata la presenza di una vecchia cisterna abusiva (che abusiva non era) e poi la mancata osservanza della distanza tra la proprietà privata e i binari della ferrovia. Binari in realtà insistenti, almo fino a quando non ne viene piazzato uno spezzone e sopra ci si mette una grossa locomotiva che resta ferma fino alla richiesta di archiviazione da parte del pubblico ministero e del Gip. In mezzo l’inutile  richiesta di prosecuzione delle indagini in considerazione dell’errore madornale.

Intanto i risparmi di una vita vanno in fumo insieme alle trattative per la vendita dell’immobile ripartite nel 2014. C’era sempre qualcuno – anche policiti del posto – che mettevano in discussione la legittimità della costruzione e il fatto che potesse essere comunque abbattuta. Dopo più di cinque anni si è stabilita la verità. Nessun illecito. Vito De Biasi non si è mai arreso. Ha sempre lottato a colpi di perizie e istanze. Adesso pensa di chiedere i danni a chi lo ha vessato. Si tratta di Amministrazioni pubbliche quindi a perdere, spesso per i capricci personali di qualcuno, sono sempre i cittadini. Se un giudice dovesse dar ragione al malcapitato – com’è molto probabile – a risarcirlo saremo tutti noi. Un risarcimento evitabile se ognuno avesse fatto al meglio e subito il proprio lavoro. Siamo andati a Polignano a farci raccontare la storia direttamente dal geometra. Mentre eravamo lì abbiamo casualmente incontrato il vigile urbano che si occupò della misurazione. Ecco com’è andata.