Svolta nel procedimento riguardante la discarica Martucci, a Conversano: Domenico Lestingi potrebbe entrare nella discarica. Lui, al pari di altri testimoni, qualora i consulenti tecnici d’ufficio dovessero ritenerlo utile o necessario, potrà indicherà in maniera esatta le zone nelle quali si dovrà scavare per i carotaggi, le posizioni dei pozzi a dispersione e quanto altro utile allo svolgimento delle indagini. Poi si tornerà in aula il prossimo 9 ottobre.

La lunga vicenda giudiziaria inizia nel marzo del 2012 quando Lestingi, per 25 anni dipendente della Lombardi Ecologia (verrà licenziato nel maggio dello stesso anno), decide di recarsi dai Carabinieri. Dice di sapere alcuni dettagli sconvolgenti relativi alla discarica Martucci, a Conversano. Dice di sapere dove sono stati fatti sparire i rifiuti illeciti, dice che tra questi ci sarebbero dei pericolosi fanghi industriali, e di essere pronto a indicare dove bisogna scavare.

La Procura indaga, analizza i terreni e ne ordina il sequestro. Lestingi nel frattempo ci porta all’esterno della zona est della discarica e ci fa vedere come percolato e biogas siano completamente fuori controllo. Il tribunale di Bari muove accuse nei confronti di 11 indagati, della Progetto Gestione Bacino Bari 5 e della Lombardi Ecologia e solo per i comuni di Mola e Conversano viene richiesto un risarcimento di 100 milioni di euro. Insorgono anche gli ambientalisti.

Il processo va avanti per verificare se le falde acquifere poste sotto sequestro siano effettivamente inquinate come sostengono il pubblico ministero, le associazioni ambientaliste e le amministrazioni coinvolte, oppure siano ancora intatte, come ritengono gli imputati. Nel frattempo la discarica continua a colare da tutte le parti. Il 29 giugno del 2015 l’avvocato Massimo Chiusolo, difensore dei comuni di Mola e Conversano, chiede davanti al Gup l’ammissione di Lestingi come teste di accusa. Lui, che pur sapendo tutti i segreti di quei terreni, non poteva metterci più piede.

Oggi, 17 luglio 2015, la svolta di cui parlavamo in apertura. A Bitonto, sede della fase dibattimentale del processo, i giudici decidono che i CTU potranno usufruire della consulenza dei testimoni. Quindi, eventualmente, anche di quella di Domenico Lestingi, come chiesto nella precedenza udienza dall’avvocato Chiusolo. Entusiasta il presidente dell’associazione “Chiudiamo la discarica Martucci”, Vittorio Farella. «I giudici hanno accettato tutte le nostre richieste – commenta – la sensazione è quella che finalmente si possa far luce su questa annosa vicenda. Questa mattina eravamo l’unica associazione presente a Bitonto. Abbiamo alzato qualche cartellone di soddisfazione ma anche qualcuno di protesta per i ritardi accumulati e la gestione dell’intera faccenda. Siamo felici per la risposta delle istituzioni. Erano presenti anche i sindaci di Mola e Conversano e l’assessore all’Ambiente di Polignano. Un altro segnale del fatto che probabilmente abbiamo imboccato la strada giusta».