Infermieri e soccorritori riposano meritatamente alla fine di un intervento nel cuore della notte. Niente da eccepire se non fosse che il riposo non è su poltrona o una sedia sdraio per recuperare lo sforzo psico fisico accumulato durante l’intervento, ma in macchina. Non sanno di essere ripresi. Abbiamo fatto incursione nella postazione Cto del 118 di Bari. Gli operatori sono quelli sfrattati dalla postazione in piazza De Nicola.

Il Tribunale, dopo aver avvisato la Asl per anni, giovedì scorso ha cambiato la serratura del cancello che consentiva l’accesso dall’esterno senza dover transitare dall’interno del Palazzo di Giustizia. A quel punto, incapaci di trovare per tempo una soluzione adeguata, è iniziato il giorco delle tre postazioni. Fino a quando non si sa. Gli operatori del Tribunale sono stati trasferiti al Cto, sul lungomare, e quelli del Cto in piazza Chiurlia, dove già esiste un’altra postazione. Certo, la domanda sul perché non si siano fatti accomodare direttamente in piazza Chiurlia gli operatori del Tribunale, nasce spontanea.

Ma perché il personale ora di stanza al Cto non dorme sui letti della postazione? Non certo per i cartoni e tutta l’altra roba accatastata in attesa di una sede definitiva, ma per la convivenza difficile con ospiti sgraditi: scarafaggi, ragni e maromushi (vermi palla). I colleghi titolari di quella postazione avevano denunciato svariate volte le condizioni in cui erano costretti. Veleni e altri prodotti non bastano mai.

La postazione per di più è a un tiro di schippo dalla sede della direzione generale della Asl di Bari, che il direttore generale può vedere affacciandosi alla finestra del suo ufficio. Le richieste di disinfestazione sono ovviamente cadute nel vuoto. Il disagio, però, oltre che degli operatori, potrebbe essere anche per gli utenti. Ogni postazione, infatti, copre principalmente la propria zona. Quindi la postazione titolare del Cto, che adesso staziona in pieno centro, in piazza Chiurlia, deve colmare il gap della distanza, andando per esempio dal centro al quartiere San Paolo. Una situazione ridicola, se non fosse che finisce sempre per penalizzare qualcuno. Speriamo di assistere in tempi brevi alla soluzione di questo ennesimo problema senza responsabili.