Prima la lettera di diffida, rimasta senza risposta, adesso la richiesta di circa 400mila euro. In altre parole il pagamento di quanto pattuito con la Asl per la gestione, mai effettivamente partita, delle ultime sette postazioni aziendali del 118 nei mesi di maggio, giugno e luglio. Nel caso anche quest’ultimo avvertimento dovesse cadere nel vuoto, le associaizoni di volontariato sono pronte a chiedete un’ingiunzione di pagamento.

I rappresentanti di cinque delle sette associaizoni a cui sono state assegnate le postazioni del 118 barese presenteranno in queste ore il conto alla Asl. Nel mirino c’è il lassismo dell’Azienda sanitaria locale che, nonostante la delibera 0758 del 25 maggio, già firmata dal direttore generale Vito Montanaro, non ha provveduto ad assegnare la gestione delle postazioni di Noci, Alberobello, Locorotondo, Putignano, Santeramo, Gravina e Altamura.

I 400mila euro sarebbero il conto, non preciso all’unità, dei soldi che la Asl dovrebbe versare nelle tasche delle associaizoni, pronte a partire ma inspiegabilmente escluse nonostante la disastrosa situazione delle ambulanza aziendali. La nuova missiva, che ha tutta l’aria di essere un ultimatum, porta ancora una volta la firma dell’avvocato Salvatore Vinella. Non dovessero arrivare soldi e risposte adeguate, le associazioni chiederanno che il corrispettivo gli sia dato in maniera coatta. Perché firmare un’ordinanza di aggiudicazone e affidamento del servizio se poi le postazioni del 118 si continuano a mal gestire con mezzi aziendali inadeguati, come abbiamo più volte documentato?

Una situazione paradossale con un evidente danno alle finanze pubbliche, visto che da un lato si continuano a utilizzare risorse interne per la gestione delle sette postazioni, mentre dall’altro si è già deliberato l’affidamento alle associaizoni che bisognerà pagare in ogni caso. Il ricorso al Tar di uno dei partecipanti al bando non può certo tenere immobilizzati operatori e mezzi. Anche in questo caso i destinatari delle ire dei volontari sono il direttore generale della Asl, Vito Montanaro; il responsabile dell’Area Gestione Patrimonio, Giovanni Latesoriere e il coordinatore del 118, Antonio Dibello.

La situazione che si è generata, scrivevano i presidenti delle associazioni vincitrici del bando, “sta diventando di giorno in giorno più intollerabile”. Lamentavano di essere state costrette a immobilizzare le ambulanze previste per l’uso esclusivo nelle postazioni del 118 e di dover tenere a bada i quattro autisti soccorritori ai quali era stata assicurata un’assunzione che non c’è ancora stata. Ciò che più preoccupa, però, è l’assoluto silenzio dalla Asl, che sulla questione continua a non esprimersi.

Il danno economico per le associazioni cresce di ora in ora, calcolando che presidenti e soci hanno dovuto mettere mano anche alle proprie tasche per l’acquisto di mezzi, attrezzature e per la formazione dei volontari. Senza contare, era anche scritto nella diffida, che “… Si sta agendo contro gli interessi del cittadino e segnatamente del cittadino malato a cui per greti interessi di alcuni, viene negato l’inviolabile diritto alla salute… È intollerabile che siano in uso i catorci della Asl di Bari, rabberciati alla meglio e in fretta e furia, pur di non far inziare il servizio già assegnato ad enti terzi a cui la Asl ha imposto di mettere a disposizioni veicoli di ultima generazione ed attrezzature all’avanguardia”.

Siamo d’accordo anche noi: è intollerabile.