di Max Boccasile

È di dominio pubblico ormai, la notizia dell’annullamento del concerto previsto per il 2 Agosto del noto cantante Tommy Parisi. Motivo? I cessi. Sì, amici. Il motivo dell’annullamento è da imputare alla mancanza di servizi igienici presenti nella location che avrebbe dovuto ospitare l’evento. A Pane e Pomodoro per il Comune è lecito scaricare la fogna direttamente in mare quando il depuratore non riesce a smaltire tutte le nostre deiezioni, ma non è lecito fare un concerto ed ospitare del pubblico che tecnicamente quella sera dovrebbe andare in massa al bagno.

Se non si ha l’anello al naso ci si mette meno di un secondo a capire che si tratta di una banalissima scusa per annullare il concerto di un ragazzo che, come unica colpa, ha quella di portare un cognome ingombrante in quel di Bari. Ma guardiamoci un po’ attorno e capiamo in che Stato viviamo. L’Italia, è quel posto dove un boss che ha seminato decine e decine di morti ammazzati come Felice Maniero, capo della famigerata Mala del Brenta, oggi è libero, ed è amministratore delegato di una società che offre servizi di depurazione delle acque e guadagna milioni facendo affari con lo Stato.

L’Italia è anche quel posto in cui un mostro come Giancarlo Giudice, meglio conosciuto come “il mostro di Torino” (un camionista che uccise 9 prostitute), oggi è in libertà e la sua privacy è protetta dal segreto. L’Italia è quel Paese in cui tutti possono fare tutto, ma se ti permetti di fare un concerto e tuo padre ha commesso degli errori, allora no, sono cazzi. I permessi non li avrai mai. È divertente leggere le motivazioni. Oggi sono i cessi, domani potrebbe essere l’alta marea, dopodomani Giove e Plutone nella settima casa. Lo so, è un argomento scomodo e molti di voi storceranno il naso leggendo queste mie parole; altri trarranno le loro conclusioni soltanto leggendo il titolo ed altri penseranno male di me.

Quello che la gente pensa del sottoscritto è un loro problema e non mio. Fra le tante cose che non quadrano in questa vicenda, cose che razionalmente non riesco a spiegarmi, una su tutte mi lascia perplesso. Quale? Non capisco il motivo per cui per i giornalisti Tommy è, è stato e sarà sempre il figlio del boss. Con queste premesse non gli si dà la possibilità di costruirsi un futuro. Lo si tratta alla stregua di un criminale, quando lui criminale non è. Se lo fosse, forse avrebbe avuto meno problemi burocratici. Io ho avuto il piacere di stare con lui, condividendo un progetto lavorativo per un paio di settimane, una decina di anni fa, e ho scoperto un bravo ragazzo, davvero. Un ragazzo migliore di tanti altri blasonati e figli di politici e imprenditori che rovinano i salotti baresi.

Un po’ tutti ci siamo prestati volentieri a sostenerlo in questo suo progetto (io avevo un impegno per quella data, e quando Tommy stesso mi ha chiamato gli ho spiegato la situazione, aggiungendo che qualora mi fossi liberato, ci sarei andato molto volentieri). La gente dimentica che avere un cognome come il suo sarebbe un lascia passare per una vita “facilissima”. Lui, invece, ha scelto la strada più difficile, quella dell’onestà e della legalità, nonostante il padre abbia sbagliato. Solo per questo sarebbe da elogiare, non da boicottare. In tutto questo, quasi ci dimentichiamo che anche a livello artistico Tommy può dire la sua. Ha tutte le carte in regola per fare quel mestiere.

Vogliamo usare la scusante del pubblico? Allora se dovessimo seguire questo ragionamento, a Napoli la Siae dovrebbe chiudere. Non ci dovrebbero essere più concerti di cantanti partenopei, in quanto la stragrande maggioranza degli utenti sarebbe teoricamente gente “malavitosa”? Non penso che per iscriversi alla cena bianca, gli organizzatori hanno richiesto la fedina penale di tutti i partecipanti. Dimenticavo, lì enticavo…li era pieno di bagni. Ma stiamo scherzando? Questa a casa mia si chiama censura.

Ho visto gente peggiore in concerti di band blasonate, drogati e alcolizzati che spaccavano bottiglie in testa e giravano armati di coltello, quindi non prendiamoci in giro, non prendeteci in giro. L’annullamento del concerto di Tommy Parisi è semplicemente una sconfitta per la società moderna. Si tratta di un mero processo alle streghe, in cui senza nemmeno farlo il processo, viene condannato l’imputato. Siamo tornati un dietro di 400 anni. Io mi auguro che chi di dovere ci ripensi, e si salvi da questa figuraccia mediatica che proprio stona con uno dei principi fondamentali della nostra costituzione, ovvero l’Articolo 3, che se qualcuno lo avesse dimenticato. recita così: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”