Il consigliere regionale Gianni Stea (Ncd-Area popolare -Movimento Schittulli) e l’Arif (Agenzia Regionale per le attività Irrigue e Forestali) litigano sui pozzi artesiani di Adelfia.

“Più di 1.300 dipendenti, quasi come una piccola Regione nella Regione, e spese per decine di milioni l’anno, a fronte di servizi inesistenti che stanno piegando l’agricoltura pugliese. Questo è l’Arif, il poltronificio politico divenuto l’ennesimo inutile e dannoso serbatoi elettorale al servizio dei soliti noti”. Inizia così la nota stampa inviata da Stea. Una denuncia che il consigliere regionale rende più articolata citando il caso specifico del circondario di Adelfia, uno dei territori che fa dell’agricoltura la principale fonte di sostentamento economico “e che invece – dice Stea – qualcuno ha dolosamente trasformato nel principale serbatoio elettorale a danno proprio dell’agricoltura”.

La battaglia di Stea per il ripristino dei pozzi artesiani, si legge nel comunicato, comincia già in inverno “ma l’amministrazione cittadina, da cui pure mi aspettavo la massima collaborazione, ha fatto orecchie da mercante: una gara tra sordi tutta interna al Pd, partito cui appartiene tanto il sindaco Antonacci, quanto il direttore dell’Arif Taurino. Solo dopo mesi di proteste, infinite sollecitazioni e accumulando insopportabili ritardi, solo oggi, in piena afa, possiamo dire che l’80% dei pozzi artesiani sia stato ripristinato. Con la conseguenza, date anche le temperature roventi di questi giorni, che decine di agricoltori, solo nell’agro di Adelfia, sono costretti ad estenuanti turni per irrigare i vigneti, con la beffa che tutto questo lavoro potrà poi rivelarsi inutile ai fini dei raccolti. Insomma qui si rischia di gettare alle ortiche anni e anni di lavoro”.

Stea chiude il suo messaggio con un esempio. “I pozzi privati sono attivi ventiquattr’ore al giorno – per questo ringrazio gli amici che in questi giorni di gran caldo stanno mettendo le proprie strutture a disposizione anche di chi non ne ha. I pozzi dell’Arif, invece, fanno ‘orario d’ufficio’: solo 6 ore al giorno. Probabilmente qualcuno sta giocando con la pelle degli agricoltori, dimenticando che se muoiono le nostre campagne, muore tutta la Puglia”.

Un comunicato che è piaciuto poco al direttore generale Arif Puglia, Giuseppe Maria Taurino che prontamente risponde “I pozzi del Demanio e Patrimonio gestiti dall’ARIF nella zona di Adelfia sono tutti perfettamente funzionanti – assicura – l’acqua viene erogata in maniera assolutamente regolare ed è privo di ogni fondamento di verità quanto apparso nel comunicato di Stea. I pozzi dell’Arif fanno ‘orario d’ufficio? In realtà gli operai dell’Arif addetti all’erogazione idrica lavorano su tre turni dalle ore 6 alle 24, con un’unica pausa da mezzanotte alle 6, necessaria per provvedere al riempimento delle vasche e garantire l’approvvigionamento il giorno seguente. E proprio per venire incontro alle sacrosante esigenze degli agricoltori, a partire da 19 luglio l’erogazione idrica sarà garantita anche la domenica”.