Al povero Antonio Dibello, indeciso primario del Pronto soccorso dell’Ospedale della Murgia e coordinatore del 118 barese, non ne va bene una. Anche i più accaniti detrattori ormai stanno cominciando a convincersi che ci sia un’entità superiore contro il bravo professionista che ha deciso di prendersi una croce evidentemente troppo pesante per le sue spalle.

A meno di 48 ore di distanza dal cedimento dell’ambulanza targata CP262HT, avvenuto domenica sera alle porte di Bari, si è sfasciato anche l’ultimo mezzo, quello targato CP389HT. Anche in questo caso dentro c’era un paziente diretto a Bari, in questa occasione però all’Ospedale Di Venere. L’ambulanza è partita, ma a pochi chilometri dal nosocomio s’è piantata, non prima di aver fatto un pauroso rumore. Alcuni automobilisti si sono fermati a prestare soccorso, nel tentativo di capire cosa fosse successo e se il guasto potesse essere risolto sul posto. Niente da fare.

Sono rimasti tutti in attesa che l’ambulanza dell’associazione Pubblica Assistenza Sercorato, che da ieri alle 14 ha sostituito il mezzo aziendale in avaria, andasse a prenderli per continuare il viaggio della speranza. Provate a immaginare cos’hanno provato i parenti del paziente che seguivano l’ambulanza con la propria auto. Intanto gli autisti dell’ospedale sono in attesa di un ordine di servizio. Ma per come sono andare finora le cose è facile immaginare che possano essere messi in ferie forzate e pagate in attesa di nuovi sviluppi.  Fortunatamente, anche questa volta, al paziente non è successo nulla. Come si fa a non sparare sulla Croce Rossa? Le nostre denunce sulla vetustà dei mezzi di numerosi ospedali, quello della Murgia in testa, vanno avanti da tempo. Ci sono tracce già a ottobre del 2013. Sono passati quasi anni, due direttori generali e almeno tre assessori regionali alla Sanità. Intanto, ancora una volta direttamente e senza coinvolgere nessun altro, il primario ha affidato la sostituzione a pagamento all’associazione Sercorato.

Sedici ambulanze arriveranno a breve, ma non sono affatto suffficienti a coprire il fabbisogno di tutti gli ospedali che fanno capo alla Asl. Ormai appare evidente che non si tratta di sfortuna, ma di una gestione fallimentare, speriamo giunta al capolinea. Quattro mesi fa avevamo intervistato Antonio Di Bello sullo sto delle ambulanze della Asl (come si può vedere nel video allegato). Il primariio ci aveva risposto: “Evituamo di fare allarmismi che posso determinare situazioni non piacevoli”. Adesso siamo in grado di risponderle dottor Dibello. Evitiamo di non tenere nella giusta considerazione episodi del genere, potrebbe scapparci qualche morto.