I genitori dei bambini iscritti nella sezione C della scuola Principessa Jolanda di Bari difendono la maestra finita nell’occhio del ciclone per via del piccolo fuggito dall’asilo. Lo fanno con una nota stampa inviata alla redazione di cittadeibimbi.it nella quale, di fatto, rinnovano tutta la loro fiducia verso l’insegnante in un momento certamente delicato della sua vita professionale. La nota è stata sottoscritta dai genitori di 19 dei 23 alunni che frequentano la sezione C.

“All’iniziale rammarico per lo spiacevole episodio accaduto (caratterizzato dal “lieto fine” degno epilogo di qualsiasi fiaba che raccontiamo ai nostri figli) dobbiamo far certamente seguire– in maniera più lucida questa volta – un doveroso e scrupoloso approfondimento sui rimedi da adottare (questa è la vera priorità) e poi sulle cause che hanno potuto far sì che ciò accadesse (ed ovviamente sui responsabili. Maestra “distratta” è stata definita: noi non ci stiamo a questa definizione semplicistica di una professionista che svolge quotidianamente il suo lavoro in condizioni complicate – sempre in continua involuzione – pur tuttavia ottenendo ottimi risultati. È vero che “l’omessa vigilanza è una cosa seria” però è altrettanto vero che il compito di ben organizzare, programmare le risorse umane e non, garantire la sicurezza dei nostri figli nella struttura compreso il compito di assicurare la vigilanza sui loro spostamenti all’interno della scuola, non è certo compito del personale ausiliario della scuola e delle maestre. Che quanto avvenuto fosse evitabile è fuori di dubbio: qualcuno (con precisa posizione di garanzia rispetto a quella Scuola) dovrà – anziché prendere le distanze e puntare l’indice senza esitazioni – adottare urgenti rimedi affinché bambini e genitori possano avere la certezza di una Scuola più sicura nella quale le Maestre debbano occuparsi della didattica e non di altro“.

Una presa di posizione chiara che lascia spazio a pochi dubbi. Per i genitori dei bambini iscritti nella stessa sezione del piccolo scappato dall’asilo non è colpa della maestra.