Tra le immagini di san Nicola, custodite nella città di Bari, la più famosa è senza dubbio la statua lignea custodita nella Basilica. La più famosa, certo, ma non la più antica. Questo primato spetta al busto detto del “San Nicola Nero”, conservato nella cappella dell’Autorità Portuale e custodito dai coniugi Montedoro.

Dopo molti anni di chiusura al pubblico, lo scorso maggio, in occasione della festa patronale la statua è tornata ad essere esposta alla devozione dei fedeli e oggi, l’iniziativa di alcuni di loro sta dando alla luce anche un santino, dedicato proprio a San Nicola Nero. Davanti, la foto della dottoressa Enza Rafaschieri, sul rovescio, una preghiera della poetessa Maria Elia, ispirata proprio da quella foto.

La legenda vuole che nei primi anni dell’800, la vedetta di un barcone a vela, di ritorno a Bari, dopo un viaggio in Oriente, avvistasse tra le onde una botticella abbandonata. Issato a bordo e aperto con cura, il barile rivelò ai marinai il suo prezioso contenuto: un busto di san Nicola dalla pelle scurissima. Potete immaginare lo stupore dei naviganti baresi, turbati da quel ritrovamento, tra devozione e supestizione. Alla fine i marinai, deposta ogni plausibile congettura, convinti di essere i prescelti per una missione divina, entrarono a Bari con l’intento di dare una degna collocazione alla statua del santo.

Affinché l’immagine potesse essere vista il più lontano possibile a chi veniva dal mare, venne posta in una nicchia di fronte al porto, incastrata nel muro posteriore all’ex Ospedale Consorziale, e lì rimase fino al 2 dicembre del 1943. A seguito dei bombardamenti che interessarono il porto, durante la Seconda Guerra Mondiale, in quella data, per paura che la statua andasse distrutta, fu spostata nella chiesa di santa Scolastica e lì rimase per molto, molto tempo.

Pochi conoscono questa storia, pochi conoscono persino la statua e solo di recente la volontà di far conoscere questa immagine del culto del santo ha portato alla creazione di un santino che la celebrasse. Manca solo l’ultima parola della Curia arcivescovile di Bari, ma, con sufficiente sicurezza, possiamo già mostrare come sarà l’immaginetta.