Possono stare tranquilli, almeno per il momento, i 1200 dipendenti dell’ospedale Miulli di Acquaviva. L’ente ecclesiastico ha infatti ottenuto il concordato preventivo e sono state rigettate le opposizioni proposte da cinque creditori. Fatto sta che entro dicembre 2018 l’ente dovrà pagare debiti per quasi 90 milioni di euro. Ci sono le spese di procedura, pari a 2 milioni e 700mila euro, il pagamento dei creditori ipotecari e privilegiati che devono incassare 19 milioni di euro. Infine il pagamento dei creditori chirografari per circa 68 milioni di euro.

Oltre le numerose ridistribuzioni di denaro c’è anche la dismissione dei mobili di proprietà. Come il vecchio ospedale Miulli, al cui acquisto sembra essere interessata la Regione, che avrebbe già messo da parte 4 milioni e mezzo di euro per aggiudicarsi il nosocomio. In qualsiasi caso si procederà alla vendita con i tempi concordati e con le modalità stabilite dal tribunale. Se i giudici non lo affideranno alla Regione sarà indetta una gara pubblica. I soldi della vendita dell’immobile serviranno a soddisfare ulteriormente le richieste dei creditori.