«Il 30 e 31 gennaio scorsi tutto il personale viaggiante ha vissuto dei bruttissimi momenti a bordo dei nuovissimi e tecnologici treni Stadler. In quei due giorni, le condizioni climatiche avverse hanno messo a dura prova tutta la Ferrovia e a causa della neve si sono verificati gravissimi episodi di mancata frenatura».

Quando abbiamo ascoltato ciò che ci ha raccontato un macchinista delle Ferrovie Appulo Lucane ci siamo andati coi piedi di piombo poi, però, abbiamo iniziato a incontrare gente e fare telefonate. Ormai la nostra indagine giornalistica sulla gestione – attuale e passata – delle FAL, sta assumendo dimensioni impressionanti. A quanto pare non solo dubbi su alcuni concorsi e appalti.

È successo che «con il freno completamente inserito alla massima potenza, il treno continuava la sua corsa». In altri casi, poi, «alcuni convogli hanno continuato a muoversi da soli all’indietro, anche se il freno era completamente inserito». I ricordi di quei giorni spaventano ancora anche il personale più esperto. «Ecco cosa abbiamo vissuto – ci è stato detto – quei giorni maledetti si sono conclusi grazie al cielo nel migliore dei modi, senza alcun danno, nè evento tragico, solo grazie alla professionalità, esperienza, audacia e un veloce giro di telefonate per mettere tutti al corrente di ciò che stava accadendo e regolare quindi la velocità in modo da evitare, nel limite del possibile, di utilizzare l’impianto frenante».

E qui arriverebbe la ciliegina sulla torta: un presunto invito a non protocollare le segnalazioni, inviate anche a livello sindacale. Non solo. Qualcuno avrebbe consigliato di tenere l’accaduto lontano dai riflettori per evitare una denuncia per procurato allarme. Perché non rendere pubblici questi particolari? Tra le altre perplessità anche quelle relative ai tempi con cui si è gestita la cosa.

Qualche giorno più tardi, all’inizio di quest’anno, due dirigenti FAL sarebbero andati in Svizzera, dove i treni erano stati acquistati, per capire cosa potesse essere successo e perché solo un caso avesse evitato conseguenze peggiori. Dopo le tante richieste di chiarimentoanzate da sindacati e personale, le FAL hanno risposto. A testimonianza dell’accaduto c’è proprio la lettera con i consigli d’uso, integrativi a quelli riportati nei manuali, resi noti solo il 25 febbraio. Consigli necessari dopo i due giorni di panico.

Pubblichiamo integralmente la lettera con le prescrizioni evidentemente suggerite dall’azienda costruttrice Stadler. La situazione è tesa e chi finora ha taciuto ha deciso di raccontare. La lettera in questione, è firmata dal dirigente di esercizio Eduardo Messano. Contiene le indicazioni su come gestire la presenza di ghiaccio e neve. Nonostante tutto, però, buona parte del personale viaggiante non sarebbe soddisfatto. Viene invocato il rispetto delle norme di sicurezza e l’intervento dell’Ustif (Ufficio speciale trasporti a impianti fissi, organo periferico del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti), che tireremo in ballo in un altro capitolo della nostra indagine. Proprio ieri in redazione è arrivata un’altra lettera con allegato un documento particolarmente interessante.

A detta del macchinista che ci ha contattato, quella con le isctruzioni per l’uso sarebbe «una circolare che scarica le responsabilità sul personale viaggiante, senza tenere conto di avere a che fare con un mezzo nuovo di zecca, con tecnologie avanzate, progettato e costruito in Svizzera, dove la neve è di casa». La neve, si sa, copre tutto. Prima o poi, però, si scioglie.