Francesco Rocca, presidente nazionale Croce Rossa

Partiamo dalla fine. A meno di clamorosi ripensamenti dell’ultimo secondo – apprendiamo da fonti accreditate – che Francesco Rocca sarà per i prossimi cinque anni il nuovo direttore generale del rinato gruppo IDI-San Carlo. L’ufficio stampa della struttura non ha confermato, ma neppure ha smentito la notizia, che dovrebbe essere ufficializzata in queste ore.

Rocca avrebbe già firmato. La congregazione proprietaria della struttura era stata commissariata dopo aver creato un buco che stava portando l’istituto al fallimento. Una decisione probabilmete presa più da Palazzo Chigi che dalla Segreteria di Stato Vaticano, fino a questo momento gestore del gruppo. Probabilmente un riconoscimento per essere stato messo a prendere gli schiaffi in faccia dagli scontenti della Croce Rossa, che il Governo vuole privatizzare a tutti i costi.

Una privatizzazione che sta sollevando polemiche a tutti i livelli, anche parlamentari, perché pensata male e applicata persino peggio. Un altro importante incarico per l’attuale presidente della Croce Rossa Italiana e Vice Presidente della Federazione internazionale della Mezza Luna Rossa. Rocca è stato sempre ben considerato, anche prima degli otto anni in Croce Rossa, essendo stato anche responsabile delle politiche sociali del Comune di Roma e direttore generale del Policlinico Universitario Sant’Andrea.

Per ora il tagliatore di teste mantiene i due incarichi. Quasi certamente sarà così fino alle nuove elezioni della Croce Rossa. Nell’ultimo Consiglio nazionale pare – dopo numerosi e contestati rinvii – sia stata decisa finalmente la data: dicembre 2014 o gennaio 2015. Da quello stesso Consiglio di una settima fa, sembrerebbe che il presidente abbia dichiarato di voler sospendere per ora la vendita degli immobili dell’ente, perché il mercato non è conveniente, proprio in un momento di leggera ripresa del mattone.

Accumulo di incarichi o strategia per un’uscita indolore e gratificante dalla Croce Rossa, dopo averla privatizzata? Seppure l’avvocato 50enne Rocca provenga evidentemente dal centrodestra, sembra proprio riesca a farsi volere molto bene anche da Renzi e dal suo Governo. Un po’ per la sua competenza, ma forse anche per la sua capacità di assecondare certe richieste. Non si spiegherebbe in maniera diversa l’atteggiamento di chiusura in questo percorso di privatizzazione della Croce Rossa, in cui evidentemente ognuno sta trattando l’ente a piacimento, in barba ai valori di moralità propri dello Statuto. Tanti auguri al presidente Francesco Rocca, con la speranza che il nuovo incarico non lo porti a trascurare via Toscana e non gli tolga tempo per rispondere anche a una sola delle nostre domande su alcune situazioni poco chiare.