Stamattina, leggendo l’apertura di www.catania.livesicilia.it, scopriamo che la Circumetnea risponde punto su punto al nostro pezzo e all’interrogazione dei senatori pentastellati in merito alla presunta parentopoli nella Ferrovia a gestione governativa. Un punto che ci ha colpito molto è quello secondo cui l’elevato livello professionale delle Commisioni abbia garantito la massima trasparenza e professionalità. C’è poi un’accusa esplicita al nostro articolo che, a detta della FCE, rappresenterebbe una visine distorta della realtà. Proprio a dimostrazione della aderenza totale alla realà anche in merito ad alcune certificazioni prodotte dall’azienda, vi raccontiamo un’altra storia.

LA PREMESSA – Documenti, carte bollate, fax, lettere ed email: che bella invenzione. Il vento non se li porta via come le parole. E se poi riesci a incastrarli a dovere possono raccontare storie di impunità, leggerezze e goffi tentativi di insabbiamento, esattamente come quella del nostro fotoromanzo. C’è l’autista di autobus che viene assunto da un’azienda pubblica, avendo vinto un concorso senza avere i requisiti per partecipare; c’è un’allegra commissione, ci sono dirigenti un po’ distratti che non raccontano tutta la verità e il denunciatore anonimo. Dulcis in fundo il protagonista principale, Virginio Di Giambattista, il controllore che controlla sè stesso. In mezzo, poi, le comparse: utenti, concorrenti penalizzati e rappresentanti di Governo. Insomma, mettetevi comodi e salite a bordo della nuova puntata del soap che sta impazzando a Catania e in tutta la Sicilia: “Circumetnea, c’è posto per tutti”.

IL CONCORSO E L’ASSUNZIONE – Dopo aver raccontato la parentopoli catanese all’interno dell’azienda – che ha portato un gruppo di senatori pentastellati a prensentare un’interrogazione parlamentare – siamo venuti in possesso di alcuni documenti sulla selezione pubblica per l’assunzione a tempo determinato (rinnovabili alla scadenza) di 6 operatori di esercizio, praticamente autisti di autobus. Al punto 7 dei requisiti di ammissione, c’è scritto che i partecipanti devono essere in possesso, com’è ovvio, della patende D o DE, ma soprattutto della carta di qualificazione del conducente (CQC). In sostanza quella senza della quale non puoi portare passeggeri a bordo di un autobus. Le domande di ammissione dovevano arrivare entro le ore 13.00 del 9 dicembre del 2008. Al nono posto della graduatoria, con un punteggio di 26,36, si piazza Gianfilippo Risiglione. Si scorrre la graduatoria e il ragazzo – ottima persona, per carità – viene assunto con decorrenza 2 novembre 2009.

L’ESPOSTO ANONIMO E LA RICHIESTA DI CHIARIMENTI DAL MINISTERO – Il solito frustrato, probabilmente un escluso, decide di inviare un esposto al Dipertimento della Funzione Pubblica perché ha il sospetto che Risiglione non avesse la CQC al momento del concorso e quindi a quella selezione non avrebbe neppure dovuto partecipare. Non solo, se così fosse, Risiglione starebbe trasportando passeggeri senza poterlo fare, anche su lunghe tratte e più volte al giorno. Preso atto dell’esposto, l’Ispettorato del dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio, il 18 febbraio 2013 scrive al Commissario della gestione Governativa della Ferrovia Circumetnea, chiedendo spiegazioni in merito all’ipotesi che Risiglione al momento della selezione non avesse avuto i requisiti necessari. A firmare il documento è Aldo Aldi, dirigente e Vice Prefetto.

LA DIFESA DELLA CIRCUMETNEAIl 12 marzo, con protocollo 2690, succede un incredibile colpo di scena, degno di un thriller vecchio stampo. Virginio Di Giambattista, nelle vesti di controllore (essendo direttore generale del Trasporto Pubblico Locale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) e contemporaneamente di controllato (essendo anche il gestore governativo della Circumetnea), risponde al Vice Prefetto Aldo Aldi e afferma: «Come è ovvio, l’agente risulta regolarmente in possesso sia di patente di guida categoria D, sin dall’anno 2003, che di CQC, sin dall’anno 2007, e quindi ben prima della selezione con cui lo stesso lavoratore è stato assunto a tempo determinato (allegato 7). Ogni ulteriore commento risulta superfluo».

Non siamo in possesso dell’allegato 7, che probabilmente è la patente di Risiglione, ma il bluff viene ugualmente smascherato da un cittadino (di cui oscuriamo le generalità), che poco dopo la risposta di Di Giambattista fa una semplice, banale, ovvia (questa sì, ovvia) visura alla Motorizzazione Civile di Catania. E cosa scopre? Risiglione ha la patente D dal 2003, ma il CQC lo consegue solo il 22 gennaio del 2010, più di un anno dopo della selezione e due mesi dopo l’assunzione. Perché un rappresentante del Governo (Di Giambattista) ha scritto il falso rispondendo ad un altro rappresentante del Governo (Aldo Aldi)? Possibile che la Commissione di esperti non si sia accorta di nulla? Tra l’altro, la risposta non è firmata solo da Di Giambattista, ma da tutti i vertici della Circumetnea: Filippo Orlando, direttore generale; Sebastiano Gentile, direttore di esercizio; Mario Lo Bello, dirigente amministrativo e dal dirigente tecnico Salvatore Fiore. Tutti hanno dichiarato, producendo l’allegato 7, che l’assunzione di Risiglione era regolare.

IL PASSO INDIETRO E IL LICENZIAMENTO – Assunzione regolare fino al 23 maggio 2013, quando con protocollo 5818, l’azienda scrive a Risiglione dicendogli che dopo una verifica, aveva scoperto la magagna, dandogli dieci giorni per produrre documenti a sua discolpa. I documenti ovviamente non arrivano, così l’autista viene licenziato con ordine di servizio 110 del primo luglio 2013: si comunica, la cessazione, con decorrenza dal 27 giugno 2013 del rapporto di lavoro intercorrente.

RISIGLIONE CI RIPROVA CON TUTTI I REQUISITI – La storia non finisce qui, anzi, da questo momento ne parte un’altra e la commedia diventa farsa. Risiglione fa ricorso al Tar e lo perde, ma ricorre anche contro il parere sfavorevole del Tribunale amministrativo. Dopo il licenziamento partecipa a un’altra selezione, sempre per operatore di esercizio, questa volta con tutti i requisiti e a tempo inderminato. Nonostante tutto, per via del suo passato e per non ritrovarsi in altri imbarazzi, non gli vengono concessi i 5 punti assegnati a chi aveva maturato esperienza in azienda. Comunque risulta idoneo, ma viene ugualmente estromesso.

FUORI SENZA TFR E SENZA COLPEVOLI – Non solo, nei suoi confronti l’azienda non avrebbe intrapreso nessun procedimento legale. Perché? Questo, insieme al fatto che la Circumetnea si rifiuta di consegnare il tfr a Risiglione, rende ancora tutto più assurdo. Non vorremmo che l’autista sia stato l’unico capro espiatorio di questa grave vicenda. Chiunque abbia firmato la risposta al Vice Prefetto Aldo Aldi è ugualmente responsabile, ma non ha avuto nessuna conseguenza per aver dichiarato palesemente una cosa non vera, sottolineando, «Come ovvio», che «Ogni ulteriore commento è superfluo».

LA DOMANDA FINALE – Dottor Di Giambattista, ha proprio ragione, dopo aver letto tutte le carte in nostro possesso siamo d’accordo con lei: ogni ulteriore commento è superfluo e siamo a sua disposizione qualora volesse aggiungere altro, magari rendendo pubblico quell’allegato 7.