Pneumatici invernali a maggio, con una temperatura di 30 gradi; problemi all’impianto elettrico, perdite d’olio, guasti ai freni, anche in corsa e un mostruoso via vai in officina, con uno sperpero incredibile di denaro pubblico. Benvenuti alla Asl di Bari. In attesa dell’assegnazione definitiva delle sette postazioni aziendali alle associazioni di volontariato, in sette comuni della provincia si continua a fare 118 con ambulanze che assomigliano sempre più a vechi e scassati furgoni da trasloco.

L’ultimo episodio della lunga serie di disastri che vi raccontiamo ormai da due anni arriva dalla Murgia – territorio particolarmente penalizzato – precisamente da Santeramo. Ieri sera, l’ambulanza aziendale (CP260HT) ha un problema ai freni. Non si può uscire. In sostituzione arriva l’incubo di medici, autisti e infermieri, la cosiddetta “jolly” da Triggiano (CE 454YY), sede del coordinamento del 118: centinaia di migliaia di chilometri sul groppone e problemi all’impianto elettrico. Fermata anche questa prima ancora di essere utilizzata.

E allora – giuriamo non si tratta di una barzelletta – in soccorso arriva il terzo mezzo, quello della postazione Victor di Sammichele di Bari, con tanto di soccorritori. Il mezzo resta in servizio fino a quando un autista aziendale – stamattina – va a sincerarsi del problema elettrico al muletto arrivato da Triggiano. Le luci – probabilmente per imposizione delle mani – si accendono e l’ambulanza è pronta per macinare altri chilometri e salvare altre vite.

Prima o poi, in attesa di tempi migliori e del rispetto delle più elemetari norme di sicurezza, finiranno i colpi a vuoto della roulette russa a cui si è deciso di giocare. Mentre scriviamo l’ambulanza viene allertata e sta uscendo su codice rosso, con gli pneumatici invernali (mettendo a rischio pazienti ed equipaggi per via dei probabili problemi di stabilità e frenata, senza contare l’inutile spreco di carburante), centinaia di migliaia di chilometri sul groppone e un guaio cronico all’impianto elettrico. Padre nostro che sei nei cieli, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà. Per la verità si potrebbe evitare di scomodare il capo dei capi. Potrebbe anche bastare decidere di non sfidare la sorte più di quanto non non si sia già fatto. Siamo conto il gioco d’azzardo.