Molti degli autobus dell’Amtab in circolazione a Bari sarebbero dovuti essere gia rottamati e invece continuano a viaggiare in barba alle più elementari norme di sicurezza. Trenta, quaranta, in alcuni casi anche cinquanta mezzi al giorno giacciono in panne sul piazzale dell’officina-cimitero nella sede della Municipalizzata, in via De Blasio, alla zona industriale di Bari come si vede in queste immagini esclusive girate la settimana scorsa. Dopo appena tre mesi dall’acquisto, poi, i meccanici hanno dovuto mettere mano sulla metà dei quattordici mezzi di colore verde arrivati da Trieste. L’aggiusto è persino peggiore del guasto.

Una situazione assurda che si trascina da anni. In seguito a un’ispezione dei sindacati, il 15 luglio del 2008 gli ingegneri Nunzio Lozito e Vito Rogazione Stea, direttore generale e responsabile del settore officina dell’Amtab, firmarono un verbale insieme a Cgil, Uil e Confail. Avrebbero dovuto trovare il modo di risolvere il problema degli autobus fuorilegge in maniera opportuna e tempestiva. I pullman da rottamare della serie 8000 ogni giorno trasportano ignari passeggeri, anche dei super affollati servizi speciali, come la Sagra di San Nicola, la Fiera del Levante o il trasporto quotidiano degli studenti.

Pneumatici lisci, rumori sinistri, cedimenti del cambio, motori in fumo, perdite d’olio, carrozzeria a pezzi e guasti di ogni tipo fermano spesso anche gli autbus usciti per miracolo dalle officine. Intanto, sul piazzale in via De Blasio, si gioca alle tre carte. Tutti sanno, ma molti cercano di distrarre l’opinione pubblica dal problema principale: l’inadeguatezza dei mezzi e lo sperpero di soldi. Una situazione che la Cisas denucia in maniera serrata da mesi.

Da alcuni autobus vengono tolti pezzi, utilizzati come ricambi su altri, fino a quando è possibile farlo. “In merito al problema della messa in servizio delle vetture 8000, condizionata alla mancata disponibilità di autobus – si legge nel verbale di sette anni fa – il responsabile per la sicurezza dei lavoratori e i sindacati, ritengono inderogabile l’esclusione di 10 autbus numero sociale 8000, dichiarati non idonei all’uso”.

Ci sarebbero poi, altri due aspetti particolarmente rilevanti. Gli autobus della serie 8000, ma anche quelli delle serie 6000 e 5000 – comunque in pessime condizioni – sono tutti “Euro zero” e quindi particolarmente inquinanti. Un paradosso per una città che dice di condurre senza esclusione di colpi la sua battaglia ecologista.

Il secondo elemento è quello legato allo sperpero di denaro pubblico. Almeno fino a quando non cambieranno le attuali illogiche norme, indipendentemente dal numero di chilometri percorsi dai propri mezzi, l’Amtab continua a percepire più di 10 milioni di euro l’anno per il carburante. Soldi presi anche se quei chilometri non sono mai stati fatti e mai saranno recuperati.

Il sindaco di Bari, il Consiglio Comunale e quello di amministrazione dell’Amtab dovrebbero dire una volta per tutte cosa intendono fare dell’azienda municipalizzata del trasporto pubblico barese. Alla barzelletta sull’assentesismo degli autisi come diagnosi principale per il male dell’azienda, ormai non ride più nessuno.