Ne piangono la scomparsa parenti, amici e autisti dell’Amtab. Saverio Gallo, il 62enne travolto e ucciso lunedì sera mentre spingeva la sua auto in panne sulla statale 16, era la mascotte dei conducenti degli autobus del trasporto pubblico barese. Non era mai stato un dipendente dell’azienda, ma a furia di salire e scendere dagli sgangherati mezzi arancioni, aveva imparato a memoria i percorsi di tutte le linee.

Risiedeva al San Paolo e conosceva palina per palina tutte le fermate, non solo delle linee che attraversano il quartiere. Per lui nemmeno la complicatissima numero 13 aveva segreti. Conosceva a memoria anche la 11 e la 16, da Piazza Moro a Loseto e Palese. Un navigatore stradale vivente. Saverio, simpatico, sorridente e generoso – ha offerto caffè a chiunque – si intratteneva al capolinea di fronte alla stazione centrale a parlare con gli autisti, verso i quali aveva un’autentica ammirazione.

Teneva tutto e tutti sotto controllo, e quando notava un nuovo conducente in crisi toponomastica, senza pensarci un attimo saliva a bordo e gli insegnava, passo dopo passo, il tragitto corretto. Se avevi preso lezioni da lui non potevi sbagliare. Il suo era un rapporto così autentico e disinteressato, che molti autisti dell’Amtab erano al suo funerale. Hanno voluto persino omaggiarlo con una corona di fiori. Tante volte Saverio si lamentava dello stato dei pullman cittadini. Peccato non sia riuscito a vedere i nuovi mezzi che dovrebbero essere consegnati a settembre prossimo.