Nel nutrito elenco di figli, parenti di vario grado e amici che negli anni sono stati fatti accomodare all’interno delle FAL, le Ferrovie Apulo Lucane ormai note come Ferrovie di famiglia, ci era sfuggita una parentela, quella di Lucio Malatesta. Si tratta di uno dei sindacalisti più agguerriti, autore del comunicato con cui ci accusava di strumentalizzare l’assurda storiaccia delle raccomandazioni e dei favoritismi che viaggiano sui binari che collegano Bari a Potenza. Lucio Malatesta non è assunto alle FAL e non sappiamo se abbia delle legittime aspettative in considerazione del fatto che gran parte dei suoi cari lavorano nella grande e benevola famiglia delle Apulo Lucane.

A colmare la nostra lacuna è stato un mittente anonimo molto ben informato. Ormai la fuga di notizie è copiosa e in tanti da questo gran baccano s’aspettano un intervento della magistratura. Stiamo entrando in possesso di documenti sempre più riservati e particolarmente interessanti, che saremo disposti a consegnare a chiunque volesse vederci più chiaro. Facendo qualche telefonata negli uffici giusti e parlando con chi conosce molti dei segreti delle FAL – non più dispostoa  tacere – scopriamo che Lucio Malatesta prima d’ora non si era ocupato in maniera stringente di sindacati e Ferrovie.

A cedere il posto a Lucio nel sindacato è stato lo zio Pasquale, presenza storica all’interno dell’azienda pubblica con molti interessi privati. Pasquale Malatesta (ex FAISA-CISAL) è quello della lettera al limite del ricatto inviata al direttore del personale Aldo Corvino. Nella missiva c’era la minaccia – nemmeno troppo velata – di rivelare la dinamica dell’incidente in cui il direttore del personale distrusse l’auto aziendale. La lettera fu inviata alla vigilia di una riqualificazione aziendale in cui era coinvolta Annamaria Malatesta, attualmente funzionaria a Potenza.

Pasquale e sua figlia sono solo due dei Malatesta all’interno delle Fal. C’è anche l’avvocato Rocco Malatesta, fratello di Lucio, il sindacalista, anche lui funzionario FAL a Potenza. Nelle Ferrovie di famiglia lavora anche Mariella Labriola, impiegata nell’Ufficio ruoli paghe di Potenza, struttura che dipende direttamente dal capo del personale Aldo Corvino. Anche su questo le risposte avute dal presidente e direttore generale dell’azienda, Matteo Colamussi, non ci hanno convinto per niente.

Continuando a scavare arriviamo a maggio del 1994. I meglio informati ricordano fosse il 28, ma il giorno fa poca differenza. Pasquale Malatesta prestava servizio in qualità dei capo area delle Ferrovie Apulo Lucane a Potenza. Quel maggio del 1994 fu arrestato, insieme a un suo collaboratore, con l’accusa di aver intascato soldi in cabio di un’assunzione. E qui entra in ballo un’altra famiglia storica delle FAL, i Magrone.

Il giudice che assolse Malatesta fu Nicola Magrone, l’ex sindaco di Modugno. La moglie del collaboratore di Malatesta, morto durante il processo, sconfessò le dichiarazioni del marito. Il fratello di Nicola, Mino Magrone, ai tempi era un dirigente amministrativo delle Ferrovie Apulo Lucane. Nicola e Mino sono figli di un capo stazione, in servizio per un lungo periodo a Modugno. Quando lo sentiamo al telefono, l’ex magistrato taglia corto dicendo: «Anche mio nonno era un ferroviere. Dove sta la notizia?» Non sappiamo se la notizia ci sia oppure no, ma certe circostanze (non riferite al caso specifico) ci sembrano meritevoli di approfondimenti non giornalistici, anche per evitare che si possa continuare a dire tutto e il contrario di tutto.

Un primo passo in avanti verso la verità potrebbe arrivare – qualora fosse confermata – dalla denuncia contro ignoti presentata dalle FAL per capire chi possa essere la nostra fonte e possa aver violato la Privacy. Qualcuno prima o poi dovrà indagare. Si tratta della fuga delle stesse notizie con cui abbiamo appreso che Michele, il figlio del direttore del pesonale Aldo Corvino, nel 2014 ha fatto parte del gruppo dei più assenteisti.