Il presidente e direttore generale delle Ferrovie Apulo Lucane, Matteo Colamussi, evidentemente preso alla sprovvista ieri, ha risposto per iscritto punto per punto alle nostre domande, senza purtroppo chiarire completamente le perplessità sollevate in merito alla presunta parentopoli aziendale (le risposte sono nella galleria fotografica ndr).

In attesa di pubblicare tutti i nomi dei figli di… assunti nel corso degli anni, riportati anche in un vecchio e poco pubblicizzato dossier consegnato anche alla Procura della Repubblica, le precisazioni di Comalussi lasciano spazio a molti dubbi e qualche considerazione. Il presidente e direttore generale spiega che Michele Corvino, figlio di Aldo Corvino, direttore del personale delle FAL, è entrato in azienda il 16 giugno del 2008 avendo partecipato a un avviso pubblico. Siamo lieti di apprenderlo, seppure sulla questione siamo in possesso di altri importanti particolari. Il signor Corvino, spiega Colamussi, è stato assente per malattia 164 giorni negli ultimi 42 mesi. Il problema, dottor Colamussi, è che il signor Corvino, in quegli stessi 42 mesi, ha accumulato anche un invidiabile numero di congedi parentali e persino allattamenti. Se poi aggiungiamo le ferie, i sabati e le domeniche, la domanda nasce spontanea: quanto ha lavorato realmente il figlio del capo del personale negli ultimi 42 mesi? Speriamo risponda anche a questo quesito. Per molto meno in altre aziende in tanti sono stati licenziati. Loro, però, erano figli di nessuno.

Dalla sua risposta, inoltre, apprendiamo che Corvino non è il recordman – come da noi erroneamente affermato e per questo chiediamo scusa – visto che ci sono dipendenti che hanno accumulato periodi nettamente superiori. Esisterebbe quindi un virus nelle FAL, seppure in questi anni gli sguardi dei media e delle autorità competenti sono stati rivolti altrove. L’Amtab, per esempio.

Su Anna Giallorenzo, poi, la dipendente indagata perché accusata di aver timbrato i badge di altri colleghi il 25 maggio del 2008, leggiamo che è stata realmente trasferita presso l’Ufficio Pesonale di Potenza, dove cura le visite mediche cui il personale FAL deve periodicamente sottoporsi e attende alla rilevazione delle malattie dei dipendenti. Non ha speso una parola per dire se questo trasferimento le sembra logico.  Avevamo ragione e confermiamo che a noi questa vicenda sembra una barzelletta di cattivo gusto.

Arriviamo all’auto distrutta a Milano del capo del personale Aldo Corvino. Secondo quanto ci dice, Corvino si trovava in trasferta per motivi di lavoro. Non sembra essere questa la versione di cui è a conoscenza il sindacalista Pasquale Malatesta che, scrive due lettere particolarmente pesanti allo stesso Corvino. A quanto si legge, Malatesta ricattò Corvino alla vigilia di una riqualificazione aziendale che interessava anche sua filgia Annamaria, proprio tirando in ballo presunte rivelazioni su quell’incidente se le cose non fossero andate in un certo modo. La figlia di Malatesta qualche settimana dopo ebbe il desiderato avanzamento di carriera.

Infine, spiega, l’affidamento degli incarichi sotto soglia a liberi professionisti non può che avvenire in base a valutazioni attinenti il grado di professionalità assicurato dagli stessi, inevitabilmente segnate da un margine di discrezionalità. Ciò che non ha chiarito, presidente, è quanto fosse necessario affidare la responsabilità dei lavori di ristrutturazione delle sede barese in corso Italia all’architetto Giampaolo, moglie dell’onorevole di Forza Italia e suo amico personale, Nuccio Altieri. Ferme restando le eccelse doti professionali dell’architetto. Ci sono tanti professionisti ugualmente bravi e figli di nessuno, ai quali ogni tanto potrebbero essere affidati gli incarichi. Nel corso della nostra inchiesta ci occuperamo anche degli appalti dati per affidamento diretto ad aziende alle cui dipendenze ci sarebbero figli di dipendenti delle FAL.

Al contrario suo, purtroppo, riteniamo che non abbia risposto in maniera così puntuale come sostiene ai nostri quesiti. Ciò che ci fa ulteriormente riflettere sono le sue precisazioni. Nell’intervista dice di essere consapevole di avere la responsabilità di ciò che è accaduto anche in precedenza al suo arrivo. Nella lettera, invece, scrice che: “I fatti come sopra rappresentati ai punti da 1 a 4 sono stati da me ricostruiti sulla base dell’esame della documentazione aziendale che ho acquisito, considerato che all’epoca delle vicende sopra richiamate non avevo alcuna responsabilità in FAL s.r.l. (di cui sono Presidente del CdA dal 4 agosto 2008) e, dunque non posso avere alcuna diretta conoscenza delle stesse”.

Evidentemente le carte che le hanno consegnato non sono le stesse che hanno dato a noi, firmate e protocollate. Carte che continueremo a pubblicare affinché, come anche da lei asupicato, si possa fare chiarezza nella gestione delle Ferrovie Apulo Lucane.