Qualche giorno fa in redazione è arrivata una lettera anonima il cui oggetto ha attirato subito la nostra attenzione: incarico incompatibile al Comitato Provinciale della Croce Rossa di Lecce. Nella lettera, firmata da un gruppo anonimo di volontari indignati della CRI, che pubblichiamo integralmente nella galleria fotografica, vengono sollevati in maniera circostanziata pesanti dubbi di incompatibilità a carico di Antonio Zecca, delegato dell’Area 1. A Zecca, infatti, sarebbe stato attribuito l’incarico di soccorso sanitario sul territorio, l’assistenza sanitaria con ambulanza, il trasporto infermi e il trasporto ordinario.

L’incompatibilità, si legge nella lettera, sarebbe dovuta al fatto che Zecca è socio in una ditta di onoranze funebri, la Onoranze Funebri sas di Antonacci Cosimina & C., con sede a Leverano, intestataria di due ambulanze.

Ci siamo presi la briga di eseguire alcune verifiche. Sul sito della Croce Rossa di Lecce, purtroppo, non siamo riusciti a trovare l’elenco dei vari incarichi. Dalla pagina facebook della CRI locale, come si vede dalle immagini della fotogallery, comunque abbiamo avuto la conferma della sua delega.

Assodato questo, abbiamo cercato notizie in rete circa la ditta di Onoranze Funebri, che offre il Servizio Ambulanza Croce Azzurra, e sul suo sito web, tra i contatti dell’azienda, figura la mail [email protected]. Scavando scavando i tasselli del mosaico combaciano. Non sappiamo se si tratti effettivamente di un’incompatibilità, ma certamente di un caso evitabile per opportunità.

Nel regolamento dei Volontari della Croce Rossa italiana, infatti, c’è scritto: i volontari svolgono in modo personale e a titolo spontaneo e gratuito un’attività materiale o intellettuale per la Croce Rossa Italiana senza avere fini di lucro anche indiretto. Potrebbe non essere questo il caso.

Se le cose stessero effettivamente come sembra, la posizione di Antonio Zecca è quanto meno opinabile e solleva molte perplessità. Tra le tante anche il solito dubbio su ciò che viene tollerato e ciò che invece da viene cassato. In questo particolare momento storico dell’ente, la cosa che più colpisce è proprio la discrezionalità dei provvedimenti romani. Chissà se anche il presidente nazionale della Croce Rossa, Francesco Rocca, particolarmente sensibile a certe incompatibilità, ha voglia di saperne di più sulla questione.