I nuovi treni Atr 220 pagati a peso d’oro, transitano accanto ai 37 mezzi: carrelli, locomotive e carrozze delle Ferrovie Sud Est abbandonati da anni. Non siamo riusciti a sapere esattamente da quanto tempo. Uno spettacolo indecoroso secondo le centinaia e centinaia di pendolari che ogni giorno fanno su e giù dalla provincia per raggiungere Bari. Sguendo le tracce forite da alcune segnalazioni siamo sandati a verificare personalmente.

Il cimitero dei treni è alle spalle del centro commerciale Ikea, qualche centinaia di metro dopo la stazione Bari Mungivacca. Quattro file di mezzi di tutti i colori e i modelli, ridotti a poco più di carcasse. La zona è facilmente accessibile. Non ci sono recinzioni e intornoc i sono campi coltivati: finocchi, cicorie, inalata, zucchine. Chiunque potebbe raggiungere l’area senza alcun controllo e, per esempio, nascondersi per lanciare sassi o compiere qualsiasi altro attentato ai treni in transito. Tra i convogli arrugginiti, in cui è evidente la presenza di oli esausti, ci sono rifiuti di ogni tipo. Un parco giochi pericolosissimo. Le tracce di recenti frequentazioni sono dappertutto: bottiglie di birra con le etichette senza neppure un graffio, giacigli non impolverati, cataste di legna appena tagliata nella cabina di comando. Senza contare i predoni del rame, con ancora un bel po’ di lavoro da fare.

Quei treni inutilizzabili dovrebbero essere smaltiti tenendo in debito conto i diversi materiali di cui sono fatti: ferro, plastica, legno, liquidi inquinanti e una serie di altri materiali che vanno trattati separatamente. In questo caso nessun tipo di magheggio potrebbe riportare quelle locomotive sui binari. I 37 treni stanno lì e continuano a marcire come se possano smaterializzarsi da soli. Un’idea potrebbe essere quella di far pagare lo smaltimento dei mezzi abbandonati a chi s’è ingiustamente arricchito sulle spalle dei pugliesi, soprattutto dei pendolari delle Ferrovie Sud Est, quotidianamente indignati per un servizio che fa acqua da tutte le parti, nonostante si tirino fuori assurde statistiche sul livello di gradimento.