A Bari, alcune fermate dell’Amtab sono pericolose, tanto per i passeggeri quanto per gli altri automobilisti. A sollevare la questione sono stati proprio i responsabili della sicurezza della azienda municipale. In una lettera protocollata lo scorso primo aprile e inviata al Comune di Bari e ai vertici dell’Amtab hanno riproposto per l’ennesima volta la questione.

In via Piccinni, la recinzione del cantiere attorno al teatro costringe i bus in arrivo a fermarsi al centro della corsia di marcia, creando incolonnamenti e intralcio, senza contare che rende pericolosa sia la salita che la discesa dei passeggeri dal mezzo.

Su via della Costituente, le auto in sosta a sinistra dell’ingresso e a destra dell’uscita del Park & Ride, rendono difficoltosa la manovra dei bus. Tra lo scorrimento veloce delle auto e i parcheggi ingombranti, Il mezzo, immettendosi nel senso di marcia, crea intralcio alla circolazione.

C’è poi la fermata nel sottovia Quintino Sella, nel senso di marcia che va verso corso Italia. L’autobus, accostando per far salire e scendere i passeggeri, trova difficoltà a reimmettersi nella cosria, a causa della conformazione del marciapiede e dello scorrimento veloce delle auto che sopraggiungono.

Su viale Imperatore Traiano, all’incrocio col Lungomare, il bus deve affrontare una manovra rischiosa. L’autista non ha sufficiente visuale , coperta dalla curva immediatamente dopo la spiaggia di Pane e Pomodoroper e l’immissione risulta ancora più pericolosa con la forte velocità con cui scorre il traffico.

La lista continua. Ci sono le fermate sulla statale 16, soppresse nel settembre del 2014 proprio per la loro pericolosità, ma riattivate lo scorso febbraio. Poi quelle del quartiere di San Giorgio, isolate sulla provinciale, senza marciapiedi, isole pedonali o zebre. Ancora, il percorso della linea 33, nel quartiere Palese Macchie.

Per tutto questo i responsabili della sicurezza, oltre a segnalare le situazioni di rischio, hanno avanzato alcuni suggerimenti e soluzioni da adottare. Fino ad ora, però, nulla è stato fatto, senza contare che il testo unico sulla sicurezza sul lavoro prescrive al datore di “astenersi dal chiedere ai lavoratori di riprendere la propria attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave e immediato“. Speriamo che la situazione non venga presa ulteriormente sotto gamba e questa volta si prendano le opportune misure.